Lucia
Nuti
(Docente di Storia dell'architettura moderna nellUniversità
di Pisa)
LA CITTÀ NUOVA NELLA CULTURA
URBANISTICA
E ARCHITETTONICA DEL FASCISMO
1. Edifici pubblici. Costruzioni in massima a filo stradale con esclusione di spazi liberi chiusi. Ammessi negozi e portici. (Per edifici di particolare importanza architettonica saranno emanate norme caso per caso)
2. Zona intensiva. Come edifici pubblici
3. Zona semintensiva. Costruzioni isolate, anche a filo stradale (se in ritiro, allineate). Distacchi minimi dai confini: m. 8,00.
4. Zona estensiva. Costruzioni allineate in ritiro dal filo stradale del minimo di m. 3,00. Distacchi minimi dai confini di m. 8,00
5. Zona case a schiera. Costruzioni in ritiro dal filo stradale del minimo di m. 3,00. Raggruppamento minimo di n. 8 unità; massimo di n. 12 unità. (Ogni alloggio avrà un orto non inferiore a mq. 300)
6. Zona case minatori. Costruzioni allineate, in ritiro dal filo stradale del minimo di mq. 300. (Ogni alloggio avrà un orto non inferiore a mq. 300)
7. Zona verde. (Divieto assoluto di costruzione)
8. Zona ortofrutticola. Costruzioni di carattere accessorio, inerenti all'uso
9. Zona mineraria. Costruzioni inerenti alluso. (Per questi edifici saranno emanate norme caso per caso)
Le altre illustrazioni allarticolo (foto a cura
del Dipartimento di Storia delle Arti-Universitą degli Studi di Pisa)
Piano regolatore della Città di
Carbonia. Zonizzazione
Carbonia, progetto del «posto
di soggiorno e ristoro»
Studio G. Pagano, planimetria di Portoscuso
Nuova
Littoria, Palazzo delle Poste, edifici
in costruzione
S. Muratori, progetto per Costoghiana,
particolare del plastico
Costruzione «rurale» dellAgro
Littoria, Casa del Combattente in
costruzione
Aprilia, progetto esecutivo, orientamento
rispetto ai principali venti dominanti (architetti C. Petrucci e M. Tufaroli
e ingegneri F. Paolini e R. Silenzi)
Torviscosa, torre del Palazzo Comunale