Bibl.: Lettera inviata all'On. Antonio Matarrese, Vice Presidente dell'UEFA; copia nell'archivio di Giovanni Armillotta, filza: Albania
 
Traduzione apparsa sulla stampa albanese
 
Egr. On. Dr. Matarrese,
 
Il 15 luglio u.s. l'UEFA ha commesso l'ennesima ingiustizia nei confronti dell'Albania, escludendo le sue compagini dalle tre Coppe.
Assurdamente la vicenda ha posto il Paese balcanico sullo stesso piano delle tristi realtà bosniaca, moldava, armena, georgiana ed anche croata, dove centinaia di morti segnano il tempo: dolorosa sabbia di un'immensa clessidra.

L'ordine pubblico in Albania in quattro mesi è stato ripristinato al meglio con serietà e rigore – "invidiato" dalla nostra Italia, nella quale, invece (in questi ultimi giorni), molti desiderano andar via per disgusto e non per fame: il che è peggio! (Giusto sdegno nazionale per l'assassinio del magistrato Borsellino, n.d.G.A.)

L'esecutivo albanese ha mantenuto le promesse e gl'impegni assunti al cospetto della Comunità internazionale: sia sul piano delle riforme istituzionali, che economiche e sociali; ciò gli è stato riconosciuto da Comunità Europea, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale e Comitato dei Ventiquattro; in oltre proprio ieri si è conclusa fra calma e maturità la campagna elettorale per le prime consultazioni amministrative generali.

L'anno scorso, in ottobre – quando mi recai in Albania su invito del governo e degli organi sportivi – vi erano alcuni problemi, e tre società parteciparono alle Coppe. Ricordo, con grande piacere da pugliese e sportivo – in occasione del pranzo offerto in mio onore all'Hotel Dajti dal Ministero della Istruzione e della Cultura, che alla festa organizzata da «Sporti» per la mia visita al giornale, e in tutti gli ambienti sportivi – che il Suo nome veniva pronunciato con grande entusiasmo e simpatia, in virtù delle Sue preclare qualità e immense attitudini di dirigente sportivo, uomo politico, italiano benemerito, nonché "pugliesità".

On. Matarrese, faccio appello innanzitutto alla sensibilità di Barese, affinché l'UEFA (contrariamente alla FIFA, da sempre comprensiva nei confronti di Tirana; vedi pure Albania-Lituania 1-0 del 3 giugno u.s.) la smetta di perseguitare l'Albania, fors'anche per compensare i giustissimi e radicali provvedimenti presi a carico di "Jugoslavia": questo è solo il mio modestissimo parere, ma che non inficia i fatti!
 
Con stima e rispetto
GIOVANNI ARMILLOTTA
 
Pisa (Italia), 25 luglio 1992 
Traduzione apparsa sulla stampa albanese

 

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© Giovanni Armillotta, 1998