Bibl.: «lo Specchio», Pisa, I (1995), N. 8 (31 maggio), p. 4
Giovanni
Armillotta
CUS PISA, TRIONFO NELLA
REGATA UNIVERSITARIA PISA-PAVIA,
TROFEO
CURTATONE E MONTANARA
Ancora una volta la nostra
città capitale italiana del remo italiano ed estero
La grande sportività
del Presidente Salvestroni; la leggendaria figura di Stefano Paglianti
Pisa, il maggior centro del
canottaggio nazionale. Non ci sembra esagerato conferire alla Città un
titolo che la tradizione e le vittorie hanno consolidato nel corso del XX secolo.
Durante il 1995 la Canottieri Arno celebra novantanni di affermazioni
che la pongono ai vertici dello sport remiero nazionale. Il CONI le ha assegnato
la massima onorificenza, la Stella dOro – della quale in città,
a livello di associazioni sportive, soltanto lo scomparso Pisa Sporting Club
ed il centenario Tiro a Segno Nazionale possono fregiarsi.
SullArno si disputala
Regata di San Ranieri, la gara più antica della Federazione Italiana
Canottaggio-sedile fisso, precedente anche ai Campionati italiani assoluti.
Un pisano, Mirro Chiaverini ideò la Regata delle Antiche Repubbliche
Marinare, che fu organizzata per la prima volta in Pisa. Lo stesso dicasi della
tradizionale Pisa-Pavia, inventata da noi nel 1929 per celebrare la partecipazione
degli studenti pisani e pavesi alla battaglia di Curtatone e Montanara del 29
maggio 1848, nel corso della Prima Guerra dIndipendenza.
Questa, unica nel suo genere
nellEuropa continentale, ricorda per molti aspetti la sfida fra le università
di Oxford e Cambridge, di cui i giornali di tutto il mondo offrono ogni anno
cronache colorite. La competizione britannica nacque esattamente centanni
prima: il 10 giugno 1829. Su iniziativa di Cambridge, la quale fu costretta
ad incassare la prima sconfitta sulle acque del Tamigi, dagli sfidanti oxoniani.
La distanza della manifestazione inglese è di quattromila metri, mentre
larticolo 6 del Regolamento della Pisa-Pavia prevede che essa si svolga
su un percorso compreso tra cinquecento e duemila metri, considerando le condizioni
di navigabilità dei rispettivi fiumi.
Ledizione del 1961
Uno fra gli episodi più
memorabili della sfida fu quello del 21 maggio 1961, quando riprese dopo dieci
anni di pausa. Lequipaggio pisano – seguito da numerosi tifosi – giunse
a Pavia il 17 maggio, e fu accolto con cordialità da studenti ed autorità
accademiche. Lo svolgimento della gara era attesissimo da tutti, e larrivo
dei Pisani costituì un entusiastico avvenimento per la città lombarda.
I canottieri furono ricevuti dal Sindaco in Municipio nella serata del 20, e
festeggiati ovunque.
Intanto, però, era accaduta
una cosa poco piacevole; allenandosi ed informandosi sugli avversari e sulla
loro forza, i nostri erano venuti a sapere che nellotto pavese
vi sarebbero stati elementi non universitari. Si attese comunque larrivo
del Presidente del CUS, Muzio Salvestroni, per prendere ogni decisione. Lo stesso
Salvestroni dopo la gara rilasciò la seguente dichiarazione:
Arrivai a Pisa alle sette di sera di sabato, e mi fu subito prospettata la situazione: con certezza assoluta, tre vogatori non universitari avrebbero preso parte alla Regata nellequipaggio pavese. Sapevamo anche che si trattava di vogatori della fortissima Moto Guzzi. Immediatamente pensai di far ricaricare la barca sul pullman e di tornare a Pisa. Poi ebbi un colloquio con un dirigente del CUS locale che ammise la cosa, ma giurò che la mancanza era dovuta ad unesigenza: al CUS Pavia mancavano tre uomini da mettere in barca. Non rimasi affatto convinto della giustificazione, che del resto non era comunque accettabile; rimanemmo, solo pensando agli sforzi che avevamo fatto per rimettere su la Pisa-Pavia, e pensando anche che il nostro ritiro avrebbe interrotto definitivamente questa tradizione.
Ancora una volta la sportività
e lavvedutezza etica di Salvestroni, fecero in modo e maniera che una
delle più avvincenti gare del canottaggio europeo ponesse le basi di
un futuro di continuità e rispetto di valori storici e sportivi. Tutta
Pavia attendeva la gara, e da Pisa erano in viaggio il Sindaco ed il Rettore;
sarebbe stato crudele deludere così clamorosamente tanti tifosi!
Al termine della gara, i due
CUS espressero unanime consenso sullannullamento della prova, e da allora
sia pure con ulteriori periodi di sospensione – dovuti unicamente a problemi
di carattere organizzativo – la Pisa-Pavia ha conservato intatto il fascino
amatoriale che ha sempre contraddistinto il nobile e antichissimo sport del
remo; il cui spirito è da ricercare non certo nellaspetto tecnico,
bensì in passione e sacrificio dei propri adepti.
Le impareggiabili figure dei canottieri pisani
Alle trentacinque edizioni,delle
quali si compone lalbo doro della Pisa-Pavia, hanno preso il via
centinaia di atleti. Fra questi, è doveroso sottolineare la prova di
un canottiere, lunico fra le due Università a conquistare il maggior
numero di vittorie: il pisano Stefano Paglianti che dal 1966 al 1971 (quando
Pisa passò in testa al numero di vittorie) si aggiudicò ben cinque
regate consecutive. Unico in tal impresa.
Altri canottieri pisani della
Pisa-Pavia hanno dato lustro alla competizione. Coloro che si sono aggiudicati
pure la Regata delle Antiche Repubbliche Marinare: Sergio Andreuccetti e Mario
Gioli (due Pisa-Pavia, due Antiche Repubbliche), Raffaele Sorbello (1 e 2) e
Giampaolo Bresci (1 e 1).
Ledizione 1995
Il 21 maggio scorso sulle
acque del Ticino il CUS Pisa non solo ha conquistato lambita Coppa Curtatone
e Montanara, bensì ha sbaragliato il campo conquistando anche il quattro
di coppia donne e lotto veterani.
I vincitori:
otto seniores:
FlavioPistocchi, Massimo Moncini, Niccolò Fornai, Angelo Di Carlo, Giacomo
Rutilio, Pierpaolo Del Gobbo, Raul Naldo, Mauro Belfiore, tim. Andrea Lanza;
quattro di coppia
donne: Giuseppina Di Lauro, Monia Guarguaglini, Monica Di Lupo, Silvia Marcacci;
otto veterani:
Claudio Cecconi, Giovanni Mancini, Antonio Giuntini, Paolo Papini, Dario Giampaoli,
Gian Maria Ferrarini, Stefano Giampaoli, Giacomo Biagini, tim. Andrea Marcacci;
allenatori: Carlo Del Mese,
Paolo Palla.
© Giovanni Armillotta, 1998