Bibl.: Paolo Terreni, Alberto Zampieri (a cura di...), Guida al Giugno Pisano, Pisa, Edistudio, 1998, pp. 15-19

Umberto M. Ascani
LA REGATA DELLE QUATTRO ANTICHE REPUBBLICHE MARINARE DI AMALFI, GENOVA, PISA E VENEZIA

Il collega Umberto M. Ascani è direttore della rivista trimestrale «Il Pendolo del Turismo» e dell'Azienda di Promozione Turistica di Pisa, direttore di Pisa Congressi, Segretario Generale della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, Segretario Grande Ufficiale dell'Ordine del Merito sotto il Titolo di S. Giuseppe, Commendatore del Sacro Militare Ordine di S. Stefano Papa e Martire nonché Maestro di cerimonia dell'Accademia di Marina del S.M.O. di S. Stefano P.M.

L’idea di rievocare con una manifestazione spettacolare l’epoca significativa della vicenda storica nazionale, cosiddetta dell’Italia delle Repubbliche e di una marineria che segnò nel Medioevo l’intero Mediterraneo con la propria presenza, nacque con l’avvento del nuovo ordinamento repubblicano, alla fine degli anni ’40 per merito del pisano Mirro Chiaverini, figura che ha lasciato un segno nelle tradizioni popolari cittadine.
Fu coinvolto nell’operazione l’allora Presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Pisa Comm. Vallini, che si attivò con i colleghi di Genova, Salerno e Venezia, con l’intesa di chiamare nella cordata i Sindaci delle quattro città, già riconosciute come le principali antiche repubbliche marinare italiane.
Forse il Chiaverini per la sua brillante idea, che tra poco sarà illustrata nei suoi aspetti essenziali, prese spunto dal fatto che nel 1946, con il varo della nuova Repubblica Italiana, il Ministero delle Poste celebrò l’avvenimento con l’emissione di una bella serie di francobolli rievocativi delle Repubbliche Marinare.
La manifestazione proposta dal geniale pisano consisteva nella rappresentazione di un fatto singolare ed importante per ciascuna delle quattro città marinare, mediante la costituzione e lo sfilamento di un gruppo di figuranti nei costumi d’epoca; il tutto seguìto da una competizione remiera su imbarcazioni, che ricordassero in piccolo le tradizionali "galee" o galere, che svolgevano sui mari traffici e talvolta scontri con i popoli rivieraschi, sia del versante europeo, sia di quello magrebino ed anche oltre fino a raggiungere la città d’oro: Bisanzio, l’antica Costantinopoli oggi Instambul.
Costruire dal nulla gli atti amministrativi pubblici per la formazione di un Ente Regata, i disegni dei costumi da rilevarsi su antichi documenti e realizzare finalmente le imbarcazioni non fu cosa facile e solo nel 1955 si giunse a concretizzare l’iniziativa nei suoi aspetti formali e completi.
Il 10 dicembre 1955, nella sala storica di Palazzo San Benedetto sede del Comune di Amalfi, ai rogiti del notaio Matteo Pisani, fu stipulato l’atto di costituzione dell’Ente Regata, lo statuto ed il regolamento generale. Scopo fu quello di formalizzare la promozione di una competizione remiera, da disputarsi a turno nelle città di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia con equipaggi cittadini e con cerimoniale (il corteo storico) rievocante le tradizioni delle quattro antiche repubbliche marinare.
Sottoscrissero l’atto il Sindaco Renato Pagni ed il Presidente E.P.T. Carlo Vallini per Pisa, l’Avv. Bottiglieri Presidente dell’E.P.T. di Salerno, che insieme con il collega pisano dichiarò di rappresentare anche i Presidenti degli Enti Turistici di Genova e Venezia. Una procura speciale fu rilasciata dal Sindaco di Genova Pertusio all’Assessore Luigi Grondona, mentre il Sindaco di Venezia, per un contrattempo, non potè essere presente, pur avendo pienamente aderito all’iniziativa.
Fu così costituito il primo Comitato Generale e furono dettate le regole per la composizione dei quattro Comitati Cittadini, i veri motori dell’organizzazione e realizzazione della manifestazione. Ai Sindaci fu demandato l’incarico di designazione dei membri dei rispettivi Comitati, in qualità di Magistrati della Regata, garanti della continuazione della stessa.
Nel corso di oltre quaranta anni, nonostante alcuni tentativi, mai lo statuto ed il regolamento generale sono stati cambiati; solo nel 1998 è stata iniziata un’operazione di revisione, per andare alla stipula di un nuovo atto pubblico che sia aggiornato con i tempi.
C’è da dire che comunque tutto è sempre stato effettuato con grande professionalità ed efficienza, in quanto la manifestazione si è svolta regolarmente anno dopo anno, sia pure modificando talvolta l’ordine di rotazione nelle quattro città, giungendo così alla sua 43ª edizione, in programma a Pisa il 7 giugno 1998.
La prima edizione ufficiale si svolse a Pisa nel 1956 alla presenza del Capo dello Stato e di numerose Autorità italiane e straniere, tra le quali i rappresentanti della città di Barcellona, di antica tradizione marinara e la sola che conservi, nelle dimensioni originali, un’antica galera in replica ed aperta alle visite del pubblico, direttamente sulle acque di quel grande porto.
Il rilievo della manifestazione fu indiscutibilmente ampio con i mezzi dell’epoca (stampa e radio), anche perchè nell’occasione la Lega Navale Italiana donò al sacro Tempio di Santo Stefano una magnifica lapide a perenne ricordo delle glorie marinare pisane.
L’iniziativa brillantemente avviata non ebbe tuttavia grandi risorse economiche cui ricorrere, ma sempre anche i problemi di questo genere furono risolti, fino a raggiungere nel quadriennio 93/96 l’autonomia finanziaria grazie all’abbinamento con una Lottera Nazionale, i cui proventi hanno permesso la realizzazione di ricche edizioni, ma anche l’acquisto di nuove e più agili imbarcazioni e di nuovi costumi per i figuranti.
Oggi che la Regata si appresta ad affrontare oltre centomila persone, schierate nello splendido anfiteatro naturale che è il Lungarno Pisano per la disputa del 43º Palio cominciano a sorgere preoccupazioni per i finanziamenti futuri, per cui sono in atto operazioni a livello pubblico e privato al fine di non sospendere la manifestazione ed archiviare il tutto.
Nel corso delle passate edizioni Venezia ha vinto ben 25 volte, Amalfi e Genova sei, mentre fanalino di coda resta Pisa con cinque vittorie (una a Pisa nel 1987, una ad Amalfi e ben tre a Venezia nella tana del leone di San Marco). Salvo la disparità dei palii vinti dai Veneziani, gli altri sono pressoché sullo stesso livello, ancor più appiattito qualora i Pisani vincessero quest’anno, come sembra possibile Amalfi permettendolo!
La gara delle imbarcazioni è preceduta dallo spettacolare corteo storico, composto da oltre 320 figuranti, ottanta per ciascuna Delegazione, che propone un fatto storico o leggendario, anche di rilievo popolare.
Figura centrale per Amalfi è il Duca, quale supremo rappresentante della Repubblica, che riflette le tradizioni normanne e bizantine insieme ed è seguìto dai Cavalieri di Gerusalemme, che si dice avessero costituito il famoso Ordine ospedaliero gerusolomitano di S.Giovanni, poi detto di Rodi ed ora Sovrano Militare Ordine di Malta, che ha personalità giuridica di Stato indipendente e legittimo, in quanto riconosciuto da numerosi Paesi.
Per quanto riguarda Genova è rievocato Guglielmo Embriaco, detto "Testa di Maglio", condottiero che partecipò alla presa di Gerusalemme nel 1099, nonchè a quella di Tiro e Cesarea, riportando in patria il Sacro Catino, che fu usato da Gesù durante l’ultima cena, secondo una leggenda tramandata in Palestina.
L’eroina pisana è invece Kinzika de’ Sismondi, figura leggendaria che salvò la sua città da un’incursione degli infedeli nel lontano 1004. Ella sfila a cavallo ed ha intorno a sè i notabili: il podestà, il capitano del popolo, il console, l’ambasciatore, i senatori, i nobili, gli anziani ed i priori delle sette arti.
Il tema veneziano riguarda anch’esso una donna quale figura centrale: Caterina Cornaro, regina di Cipro che succedette al marito Giacomo di Lusignano nel 1489,donò la bella isola che dette i natali a Venere alla "Serenissima Repubblica", che la accolse, e non poteva essere altrimenti, con ogni onore, proclamandola "figlia prediletta" assegnandole come dimora il Castello di Asolo. Completano il corteo il Doge, seguìto dagli ambasciatori orientali e dal "capitano de mar" al comando di un drappello di schiavoni armati.
Fin qui è stata trattata la parte statutaria, o meglio ordinaria, della manifestazione, ma la Regata delle Quattro Antiche Repubbliche Marinare è stata presentata ed effettuata sul Po a Torino nel 1961 in occasione del centenario dell’unità d’Italia (vinse Genova), nel 1983 a Londra sulle acque da poco bonificate del Tamigi, dove vinse Venezia in un duplice scontro, che vide impegnati anche gli equipaggi inglesi di Oxford e Cambridge, quindi a Bari nel 1988 (vinse Pisa) e successivamente nel 1993 a Noli in Liguria, che viene considerata la quinta repubblica marinara italiana dove arrivò prima, giocando quasi in casa Genova. Poche settimane più tardi vi fu la splendida regata di Siracusa in occasione della Festa del Mare ed anche stavolta vinse Genova, precedendo Pisa, Venezia ed Amalfi. Adesso è in corso di allestimento un regata a Budapest, voluta dal Presidente della Repubblica d’Ungheria.
Ma i quattro "galeoni" nei loro sgargianti colori (azzurro per Amalfi, bianco per Genova, rosso per Pisa e verde per Venezia) e con le loro dimensioni tuttaltro che irrilevanti (12 metri di lunghezza!) sono destinati ad altre trasferte: si parla di Montecarlo per la chiusura dei festeggiamenti, in occasione dei settecento anni di regno di Casa Grimaldi, di Parigi per espressa volontà del Presidente Chirac nonostante le difficoltà di chiudere la Senna al sostenuto traffico fluviale e si parla anche di San Pietroburgo e del suo fantastico fiume, la Neva.
Le imbarcazioni della regata sono conosciute all’estero, perchè più volte esposte nelle fiere turistiche più importanti, come del resto è stato fatto in Italia nelle stesse occasioni a Milano e Roma.
Se la regata ha avuto uscite straordinarie con il suo corredo storico, per ragioni logistiche talvolta si sono spostati soltanto i figuranti con i loro austeri costumi: a New York nel 1959 proprio nel centro di Manhattan, quando fu inaugurato il ponte dedicato al grande navigatore italiano Giovanni da Verrazzano, a Tokyo ed Okinawa in Giappone per l’Esposizione Mondiale Oceanografica e poi per manifestazioni varie a Riposto (Catania), ad Alba, a Palermo per la Festa di S. Rosalia, ad Agrigento per la Festa del Mandorlo in Fiore nel 1992 e sempre nello stesso anno a Solopaca in provincia di Benevento, bella cittadina famosa per i suoi vini, noti fin dal tempo dei Romani.
Se poi guardiamo in particolare al corteo di Pisa, questo è stato invitato ed ha partecipato, spesso a ranghi ridotti, a manifestazioni a Vitorchiano in provincia di Viterbo, a Prato e Livorno, nonchè nel 1997 ad Iglesias in Sardegna, per rinsaldare gli antichi legami di quella città con la madrepatria: Pisa, della cui memoria non si conserva soltanto la bella cinta muraria, ma anche simpatia ed amicizia, come nella circostanza è stato ampiamente dimostrato.
Tanto per la cronaca è da ricordare che il galeone pisano ha pure vinto nel 1996 una competizione con i fiorentini, in una regata testa a testa in Arno, in prossimità del Ponte Vecchio.
Per concludere non si può non sottolineare che questa manifestazione, nata nel 1956, ha sempre ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, che a quel tempo era il pisano Giovanni Gronchi.
Di conseguenza vi è sempre stata la partecipazione delle alte cariche dello Stato, per non parlare di deputati e senatori. E proprio a questo si riferisce un fatterello realmente accaduto, durante l’edizione pisana del 1960.
Alla tribuna autorità, sul Lungarno Mediceo di fronte alla Prefettura, si presenta un’elegante signora di mezza età senza biglietto d’invito. Alla maschera di servizio, particolarmente attenta ed attivata dalla presenza in tribuna del Capo dello Stato, ella dice di essere "la moglie del senatore"; immediatamente viene accompagnata alla ricerca del posto spettantele per il rango, ma non si trova! Alla richiesta di chiarimenti, mentre il corteo storico di Pisa sta sfilando nei pressi della tribuna, la signora esclama "eccolo, il senatore", indicando nel Corteo il figurante, che impersona un "senatore della antica Repubblica Pisana". Il senso di smarrimento si confuse in un attimo di ilarità, con grande imbarazzo delle persone al seguito del Presidente.

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