Hermann Tüchle
LARCHITETTURA E LARTE SACRA DA CARLO MAGNO AL SEC. XIV
Lo slancio culturale al tempo di Carlo Magno suscitò
nuova vita anche nel campo dellarte cristiana. Qui sono notevoli
gli influssi paleocristiani di Roma e quelli orientali-bizantini, che lo spirito
germanico rielaborò poi nella sua maniera. Le antiche forme elementari delledificio
ecclesiastico, la basilica e la costruzione a pianta centrale
sono conservate, non senza però tentativi dun ulteriore sviluppo indipendente,
i quali preparano il passaggio già nel secolo 8°-9° allo stile romanico
primitivo. Capolavoro di edifìcio a pianta centrale è la cappella palatina
di Carlo Magno, il Duomo di Aquisgrana, con la tomba del grande imperatore,
costruita nel 796-804 da Eginardo, probabilmente sul modello di S. Vitale in
Ravenna; al medesimo modello si rifanno anche le basiliche di Steinbach
presso Michelstadt e di Seligenstadt. Le pareti delle chiese vennero
ricoperte generalmente di pitture; qui produsse cose notevoli labbazia
di Reichenau (rappresentazioni dei miracoli di Cristo nella chiesa di
S. Giorgio a Oberzell del secolo 10°). In lavori di metallo (plastica in bronzo)
si distinse il vescovo Bernward (m. 1022) di Hildesheim (porta bronzea e colonna
di Bernward con rilievi biblici nel Duomo di quella città). Prodotti eccellenti
si ebbero nel periodo carolingio e in quello ottonico anche nel campo della
scultura in avorio e della miniatura (bibbie, evangeliarii, ecc.).
Lo stile basilicale dellantichità conservò, come già detto, il
suo predominio anche nellalto medioevo. Dallarte carolingia-ottonica
si sviluppò lo stile romanico, così chiamato dallinizio del secolo
scorso per un certo parallelismo col fenomeno di formazione delle lingue romanze.
In esso, tuttavia, è prevalente linflusso germanico, come pure
si deve ammettere che il suo sviluppo più maturo e più ricco si ebbe
nelle regioni abitate almeno parzialmente da popoli germanici. I primi inizi
si riscontrano in Lombardia (8°-9° secolo); i principali diffusori dello
stile in Occidente furono i monaci benedettini. Per la pianta generale serve
ancora da modello quella della basilica, però vengono ad aggiungersi alcune
importanti innovazioni.
Anzitutto fra labside e il transetto, oppure fra labside e la navata,
viene a inserirsi il coro, che sarà dora innanzi lo spazio destinato
allaltar maggiore e al clero (oppure ai monaci nelle chiese monastiche).
La pianta della chiesa quindi presenta, se esiste un transetto, la forma di
croce latina. Spesso si hanno, specialmente fuori dItalia, due cori, uno
nella parte orientale (anteriore), laltro in quella occidentale (posteriore)
della chiesa. Inoltre il livello del coro viene sopraelevato quando, come spesso
avviene fin dai tempi dei Carolingi, sotto il medesimo si apriva la cripta,
una forma di «confessione» (cfr. vol. I, § 71,3) ampliata e destinata alla conservazione
di corpi di santi o di martiri. La torre, o le torri, già note allantichità
cristiana, vengono incorporate (fino a un numero di sei) organicamente nella
costruzione, che ne riceve un aspetto pittoresco simile a quello duna
roccaforte. I muri, che in passato erano quasi completamente lisci, vengono
articolati con lesene, archi ciechi e colonne di forme
spesso nuove, i cornicioni vengono ornati di archetti rotondi e di fregi, gli
archi vengono spesso arricchiti di decorazioni plastiche (v. sotto). In luogo
del soffitto piano in legno subentra dal secolo 11° il soffitto a volta
in muratura, noto del resto anche agli antichi che lo avevano usato specialmente
in Oriente; per prima si diffonde la volta a botte, poi la volta a crociera.
In conseguenza si ha un cambiamento nei sostegni: alle colonne, più esili, si
sostituiscono i pilastri, più robusti. Una creazione dello stile romanico
è anche il cosiddetto capitello a cubo. Le finestre, in principio molto
piccole, sono di regola coronate dallarco a tutto sesto. Larco
a tutto sesto domina anche nella costruzione delle volte e nei portali.
La miglior fortuna dello stile romanico, incrementata dalla attività costruttiva
di imperatori, vescovi e abati, viene a cadere negli anni fra il 1080 e il 1200.
La sua ricchezza e il suo splendore sono una chiara manifestazione dellidealismo
religioso crescente, dei progressi della riforma ecclesiastica e del progresso
culturale specialmente nelle terre germaniche. Le abbazie di Cluny e di Hirsau,
e i monasteri dellOrdine Cistercense (cfr. § 115,2; 116, 3,4) hanno in
questa affermazione una parte notevole. In Germania i monumenti principali dello
stile romanico sono i tre duomi imperiali sul Reno, a Spira (costr. 1030-1097,
tomba degli imperutori Salii e di altri posteriori), a Magonza e a Worms;
il duomo di Treviri e labbazia di Maria Laach; in Francia
la cattedrale di Clermont e la chiesa di St. Sternin (s. Saturnino) in
Tolosa. In Italia larchitettura romanica fiorisce con grandi differenze
regionali. AI gruppo lombardo, che è il più significativo, appartengono le cattedrali
di Modena, Parma, Cremona, s. Ambrogio di Milano, s. Zeno
di Verona e s. Michele Maggiore di Pavia. Caratteristiche proprie hanno il gruppo
veneziano (s. Marco a Venezia, duomo di Torcello) quello pisano-lucchese (duomo
di Pisa), quello romano (s. Maria in Trastevere, duomo di Civita Castellana,
architettura decorativa dei Cosmati), larchitettura della Campania e delle
Puglie (s. Nicola di Bari, cattedrali di Trani, di Troia ecc.) e il romanico
siciliano (duomo di Monreale).
Un po alla volta penetrarono nellarchitettura romanica, per prima
in Francia, alcuni elementi nuovi di altro carattere, come larco a sesto
acuto, la volta a costoloni, il contrafforte e labside poligonale,
che cominciarono a trasformarla. In Germania si ebbe il cosiddetto stile di
transizione (circa 1190-1250) che produsse i suoi monumenti principali nei duomi
di Bamberga e di Limburg, in Francia si ebbe ancora prima della
fine del secolo 12° il passaggio allo stile gotico. Il nome fu coniato
dagli storici dellarte italiani del Cinquecento (specialmente dal Vasari),
che intendevano così caratterizzare lo stile come nordico-barbarico. La sua
patria di origine è la Francia settentrionale, più precisamente lIsle
de France e la Piccardia; la costruzione più antica a noi conservata è la chiesa
di S. Denis presso Parigi, eretta verso il 1140 dallabate Sugero,
(m. 1151) il grande politico. Il gotico primitivo giunse presto a grande splendore,
come dimostrano le cattedrali di Parigi (Nôtre-Dame), di Sens e
di Laon, tutte ancora del secolo 12°. Anche in Inghilterra si trapiantò
per tempo (cattedrale di Canterbury 1177 ss.), innestando sulla base
francese delle caratteristiche nazionali proprie.
Per quanto riguarda lornamento e larredamento delle
chiese, il coro specialmente nelle chiese monastiche e collegiate, fu spesso
chiuso verso la navata mediante una parete divisoria molto alta, simile alliconostasi
dei Greci (cfr. vol. I, § 71,3). Sopra di essa o alla sua estremità fu eretto
un pulpito o una tribuna, corrispondente allantico ambone, destinato alla
lettura pubblica di testi sacri, a ospitare i cantori o anche allesposizione
della predica; fu perciò chiamato «lectorium» (in tedesco: Lettner) o
anche «doxale» (dal canto delle dossologie liturgiche che ivi si eseguiva).
Questo elemento si mantenne, spesso solo nella forma di una cancellata lavorata
artisticamente, fìn dopo la fine del medioevo. Col tempo però, specialmente
da quando gli ordini mendicanti si dedicarono con gran zelo alla predicazione
al popolo, il pulpito per la predica fu spostato maggiormente verso il mezzo
della navata maggiore.
Laltare a ciborio, cioè sormontato dal baldacchino (v. vol. I,
§ 71,3), come era stato in uso nellantichità, si mantenne fino al secolo
12° e più ancora. Dal secolo 9° però venne ad aggiungersi, dalla parte posteriore
della mensa dellaltare, un corpo sopraelevato, il retroaltare o «retable»
(retrotabula, retabulum), sul quale si riponevano i reliquari (altari per reliquie).
Da principio esso non era molto alto, ma più tardi, cioè dallepoca del
gotico maturo, il «retable» si sviluppò in una grande opera artistica ornata
di sculture e pitture (trattici, altari e sportelli, altari e figure intagliate).
Accanto allaltare principale o maggiore, si svilupparono ora altri altari
minori, in numero più o meno gra.ide (cfr. § 98,2).
Nel primo millennio la scultura ebbe scarsa applicazione nelle chiese
cristiane (cfr. § 98,6), in conseguenza ancora dellorrore verso il culto
pagano con i suoi idoli; lOriente non la ammise neppure più tardi. In
Occidente invece, a cominciare dal secolo 12°, quando larte della scultura
cominciò a superare lincapacità e la rozzezza degli inizi, si ebbero produzioni
notevoli nellornamento dei capitelli, dei portali, dei pulpiti, delle
vasche battesimali ecc. Carattere romanico presentano in Germania ancora nel
secolo 13° le sculture in pietra e le statue della chiesa del monastero di Wechselburg
in Sassonia, dei duomi di Halberstadt, Freiberg i. Sa., Bamberga,
Strasburgo e Naumburg. In Italia è limitata sostanzialmente al
rilievo; particolare ricordo meritano due scultori lombardi del secolo 12° con
le loro scuole: Viligelmo (sculture del duomo di Modena) e Benedetto
Antelami (sculture del duomo e del battistero di Parma).
La pittura ebbe campo di svilupparsi ampiamente sulle vaste pareti delle
costruzioni romaniche. Essa fu intensamente coltivata e raggiunse una buona
levatura artistica già verso il 1200, dopo essersi liberata dalla severa rigidità
degli schemi bizantini, raggiungendo maggiore libertà di composizione e maggiore
animazione delle molte figure che popolano i suoi affreschi. Capolavori della
pittura romanica si conservano nella chiesa inferiore di Schwarzrheindorf
presso Bonn e nellabbazia benedettina di Braumeiler presso Colonia
(ambedue verso il 1150). Anche la miniatura presenta uneccellente
produzione, in parte ancor ben conservata.
Lo scopo della pittura e scultura ecclesiastica per tutto il medioevo
è in prevalenza didattico-edificante; le loro produzioni sono profondamente
penetrate di spirito religioso e hanno carattere simbolico. Principale
oggetto rappresentato sono i personaggi e gli avvenimenti della storia sacra;
personaggi della storia umana compaiono solo nella veste di santi, di campioni
del Regno di Dio, oppure di fondatori, cioè quali modello di devozione religiosa.
Lo stile dellarchitettura ecclesiastica del secolo 13° è il gotico
pienamente sviluppato che da questo momento trionfa a nord delle Alpi fin verso
la fine del secolo 15° e in Germania addirittura fino entro il 16°. Esso è una
gloria del basso medioevo, tanto fecondo di creazioni culturali, e ha prodotto
delle opere architettoniche che vanno annoverate fra le più perfette di tutta
la storia umana, dal tempio greco in poi. Il gotico è lo stile della scolastica
(cfr. § 121,1) e della mistica ed è «uno stile di architettura veramente cattolico
e universale» (Dehio); si segnala per il suo modo di dominare e spiritualizzare
la materia; per la sua severa dipendenza da una legge interna e il carattere
unitario-chiuso delle sue creazioni, per la spiccata tendenza verso lalto
e il suo rapimento nel mondo divino. Nella sua terra dorigine, la Francia
(supra), il gotico nel secolo 13° si sviluppò magnificamente con le maestose
cattedrali di Chartres, di Reims e di Amiens, e la incantevole
chiesa palatina «la Sainte Chapelle» di Luigi il Santo a Parigi. Una fisionomia
particolare assumono in Inghilterra la cattedrale di Salisbury ed altre
chiese. In Germania invece lo stile gotico fu più lento ad affermarsi e, partendo
dalle premesse francesi («opus francigenum»), acquistò poi originalità di sviluppo,
accentuandone la tendenza al verticalismo. Primi monumenti del severo e semplice
gotico primitivo su suolo tedesco sono la chiesa di S. Elisabetta a Marburg
(1235-83) e la chiesa di Nostra Signora a Treviri (1242-57, costruzione gotica
a pianta centrale). Seguirono poi presto le magnifiche cattedrali del gotico
maturo lungo il Reno e in altre regioni, alla cui costruzione e decorazione
parteciparono a gara signori laici ed ecclesiastici, conventi e istituti, la
borghesia cittadina e le corporazioni e confraternite; soprattutto il duomo
di Colonia, certo il più nobile monumento del medioevo tedesco (1248
posa della prima pietra effettuata dallarcivescovo Corrado di Hochstaden,
1322 consacrazione del coro; nel 1842-80 fu completata la costruzione delle
navate e delle torri) poi le cattedrali di Strasburgo, di Friburgo
(iniziate entrambe in epoca romanica), di Halberstadt e di Ratisbona,
la chiesa di s. Caterina a Oppenheim e la chiesa di s. Maria a Lubecca
(in cotto). Nel secolo 13° il gotico si estese anche in Italia dove trovò
splendide interpretazioni nella cattedrali di Siena, Orvieto,
Firenze e in numerose chiese dei Mendicanti. Tuttavia rispetto alle regioni
nordiche lo stile subì nel sud notevoli variazioni (lo sviluppo orizzontale
predomina su quello verticale, la tensione verso lalto è mitigata, le
torri sono indipendenti ecc.).
In contrapposizione al romanico, in cui domina la solida struttura muraria,
il gotico è essenzialmente architettura di sostegni: le masse vengono
sciolte e trasformate in elementi portanti, mentre al muro rimane ormai quasi
solo la funzione di riempimento e di chiusura. Nellintiera costruzione
domina la tendenza verticale, così come nella basilica e in genere nello
stile romanico, aveva dominato quella orizzontale. Questa tendenza si esprime
soprattutto nelle possenti torri slanciate verso il cielo, che si continuano
in una guglia traforata culminante spesso in un fiordaliso di pietra. Elementi
costitutivi del gotico sono larco ogivale, la volta a costoloni
o a nervature e il sistema di contrafforti (archi rampanti e pilastri)
su cui si scarica la spinta laterale della volta. Allimpiego dellarco
ogivale è collegata lintroduzione di campate rettangolari nella navata
centrale, che corrispondono ora nel numero a quella delle navate laterali, mentre
prima alle singole campate quadrate della navata centrale ne corrispondevano
due nelle navate laterali. Le navate laterali si elevano talvolta alla stessa
altezza della navata centrale (Hallenkirche, chiesa a forma di aula).
Mentre questa disposizione è caratteristica delle architetture tedesche (Marburg,
Gmünd, Esslingen, ecc.), propria di quelle francesi è laggiunta del
peribolo absidale e delle cappelle radiali. Labside non
forma più un semicerchio, come una volta, ma è sempre poligonale.
Le singole parti architettoniche nellarte gotica sono poi riccamente
curate. Gli snelli pilastri verticali si articolano in fasci di semicolonne
o di colonne a tre quarti, in scanalature e lesene (pilieri polistili); i contrafforti
son coronati da guglie, e gli archi rampanti interrotti e ornati da svolazzi
e figure. Al di sopra dei portali e delle finestre si innalzano timpani riccamente
lavorati, sormontati da un fiorone cruciforme, fiancheggiato da piccole guglie.
Le immense finestre fra i pilastri sono segnate da colonnine o lesene e nel
campo superiore dellarcata sono invase da trame ornamentali a traforo
(tribolate, quadrilobate ecc.). Le pareti dellinterno sotto le finestre
della navata centrale sono ravvivate da trifore o da gallerie.
La scultura, fortemente subordinata allarchitettura, trovò nella
splendida decorazione delle chiese gotiche vasto campo di sviluppo. Pulpiti,
fonti battesimali, altari (supra), stalli del coro, portali, facciate
e perfino contrafforti si adornano spesso di gran copia di opere plastiche,
di rilievi, di statue, che interpretano figure bibliche, e allegoriche o scene
della storia sacra (dal Paradiso terrestre al Giudizio Universale). La scultura
gotica attinse presto in Francia un alto grado di perfezione. In Germania da
principio essa non è ben differenziata dalla plastica romanica (supra),
ma ha pure prodotto opere eccellenti, come le sculture delle cattedrali di Bamberga
e di Naumburg e delle collegiate di Friburgo e di Strasburgo. In Italia
nello stesso periodo di tempo essa fa notevoli progressi, grazie a un vivo gusto
naturalistico e un certo ritorno allantichità. Il rinnovamento fu iniziato
da Niccolò Pisano (c. 1206-80) e da suo figlio Giovanni Pisano
(c. 1250-1328); il primo eseguì i pulpiti del battistero di Pisa e del duomo
di Siena, il secondo il pulpito di S. Andrea a Pistola.
In Italia larte sacra ricevette nuovo notevole impulso dal movimento francescano.
Inoltre, qui prima che altrove, assunse ad una assoluta originalità anche la
pittura. Il fiorentino Cimabue (c. 1240-1302), svincolandosi dai ceppi
degli schemi bizantini, restituì anima e movimento alle sue figure (affreschi
in S. Francesco ad Assisi, tavole). Nel Nord la scarsa estensione
delle pareti nelle chiese gotiche non diede modo in un primo tempo alla pittura
di svilupparsi. In compenso vi si coltivarono molto le vetrate colorate,
un genere artistico che, sorto già dal secolo 9°, ebbe presto in Francia e in
Germania una splendida fioritura.
Da: Karl Bihlmeyer-Hermann Tüchle, Storia della Chiesa, Vol. II: Il Medioevo, Edizione italiana a cura di Igino Rogger, III Edizione riveduta e aggiornata, Morcelliana, Brescia, 1966, pp.140, 268-271, 353-355; traduzioni dal tedesco del Prof. Don Bruno Vielmetti del Seminario Teologico di Trento, della Dr.ssa Maria Bellincioni di Brescia e del Prof. Igino Rogger.