"METODO",
N. 16/2000
Pier
Luigi Maffei
(Università di Pisa - Facoltà d'Ingegneria)
UN MODELLO DI STRUTTURA FORMATIVA
PER IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (PROJECT MANAGER)
ED IL CAPOGRUPPO DEL PROGETTO (DESIGN MANAGER):
LE LAUREE IN ARCHITETTURA ED IN INGEGNERIA EDILE
Presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università
di Pisa, nell’ambito dell’insegnamento di Architettura Tecnica e Tipologie
Edilizie è stato sperimentato un modello formativo basato sull’analisi
funzionale e più precisamente sull’analisi del valore, ai fini di favorire
l’apprendimento di un metodo e di strumenti utili nell’attività professionale,
allorché si tratti di affrontare la programmazione, la progettazione e la
realizzazione di opere e costruzioni civili complesse, nell’ottica di uno
sviluppo sostenibile, ovverosia di uno sviluppo compatibile con l’ambiente.
L’approccio funzionale, direttamente connesso agli aspetti esigenziali, prestazionali
ed economico-gestionali consente di mettere gli studenti in condizioni di
affrontare gli argomenti con capacità di sintesi anche quando i problemi richiedono
apporti pluridisciplinari. Le innovazioni derivanti dallo sviluppo tecnologico
comportano, infatti, la necessità di assumere come nuove regole dell’arte
quelle connesse alle risposte prestazionali in risposta a ben predeterminati
obiettivi da raggiungere, tutti chiaramente espressi nel documento preliminare
all’avvio della progettazione. La complessità di certe opere impone, in altre
parole, approcci interdisciplinari ed il ricorso a metodi e tecniche operative
rigorose, supportate da comportamenti trasparenti ed etici.
La puntualizzazione delle attività, il chiarimento di ruoli differenziati
e le ben definite responsabilità, così come previsto dall’ordinamento sui
lavori pubblici che ha fatto seguito alla legge quadro 109/94, con l’entrata
in vigore del regolamento di attuazione e del capitolato generale d’appalto
in data 27 luglio 2000, hanno fatto quindi aprire un capitolo nuovo nella
storia delle costruzioni civili.
Il Corso di Laurea in Ingegneria Edile, compreso nella stessa classe dell’Architettura,
verrà a corrispondere alla nuova domanda che viene dalla società di potere
contare su figure professionali adeguate alle nuove esigenze, formate da Università
che assumono come unità di misura i crediti formativi, ovverosia il lavoro
svolto in aula, in laboratorio e nei momenti di studio individuale. Ad ogni
credito corrispondono 25 ore e servono 180 crediti su tre anni per conseguire
la laurea ed ulteriori 120 crediti su due anni per giungere alla laurea specialistica.
Questi cambiamenti derivano anche dalle profonde
trasformazioni del settore dell’edilizia che abbisogna di nuove figure professionali
per coprire con responsabilità ruoli importanti in tutte le fasi del processo
costruttivo a comincxiare da quella del responsabile di procedimento (project
manager) (1), figura da formare con grande
urgenza stante le comprovate esigenze e necessità.
A fronte dell’attuale ordinamento professionale, che vede potenziali progettisti
i geometri, i periti edili, gli architetti e gli ingegneri - questi ultimi
ancora tutti iscritti in un unico albo - è importante mettere le attenzioni
sugli sbocchi professionali, chiarendo con puntualità a chi compete l’attività
progettuale.
Obiettivo primario della Laurea in Ingegneria Edile è, in sintesi, quello
di formare profili tecnici di alto livello col fine di colmare una carenza
ampiamente denunciata da tempo sia dalla media imprenditoria, sia dalla pubblica
amministrazione, sia dell’imprenditoria pubblica e privata.
All’interno del complesso quadro di innovazioni
che interessano la formazione universitaria, per il settore edile assume particolare
interesse l’istituzione della Laurea in Ingegneria Edile “triennale”, adeguando
la situazione nazionale a quella in vigore da anni, e con successo, in altri
paesi dell’Unione Europea e del mondo.
Gli obiettivi formativi qualificanti, individuati nello schema di D.M. trasmesso
al CUN in data 15/12/1999, indicano che il laureato (su tre anni) debba avere
una solida formazione di base, rivolta in particolare agli aspetti metodologici
e operativi, per acquisire competenze spendibili nei profili professionali
aziendali medio-alti, oltre che capacità di supportare l’attività di progettazione
ai vari livelli dei laureati (di ieri) e di coloro che acquisiranno la laurea
specialistica. La preparazione dovrà quindi permettere al laureato di recepire
e gestire l’innovazione coerentemente con l’obiettivo di garantire uno sviluppo
sostenibile.
La Laurea in Ingegneria Edile può contare sul patrimonio di esperienze didattiche
sviluppate in alcune università italiane e ha come obiettivo di dare una formazione
teorica di base e una pratica professionale nel settore della produzione edilizia,
della gestione del patrimonio immobiliare e del cantiere, colmando un vuoto
di preparazione in un ambito decisamente scoperto che in varie occasioni ha
manifestato forti necessità di tecnici qualificati ai quali affidare, per
esempio, la direzione di cantiere. Altri aspetti che caratterizzano l’identità
di questa figura professionale, con ampie prospettive occupazionali, sono
riconducibili alle attività connesse alla stima dei patrimoni immobiliari,
alle verifiche di qualità e al controllo tecnico ed economico dei progetti
e dei prodotti.
Ne verranno forme di collaborazione con gli enti territoriali, le imprese
ed il mondo della produzione edilizia su temi relativi all’organizzazione,
alla gestione del cantiere e alla realizzazione delle opere. Mondo accademico
e imprenditoria troveranno quindi sempre più significative occasioni di collaborazione
nell’attività di tirocinio.
La laurea sui tre anni si caratterizzerà per
la presenza di insegnamenti tra loro coordinati, indirizzati al conferimento
di requisiti di base, alle conoscenze tecnologiche in rapporto al processo
produttivo e realizzativo oltre che all’insieme degli aspetti di carattere
procedurale e normativo connessi al settore dell’edilizia, nell’obiettivo
di far convergere tutti gli aspetti e gli attori del processo in prodotti
caratterizzati dalla risposta prestazionale, per il soddisfacimento delle
esigenze espresse ed implicite del committente e dell’utilizzatore finale.
L’obiettivo è quello di formare operatori espressamente formati per le attività
di traduzione pratica dei progetti in elaborati esecutivi; gestione del cantiere
e della produzione edilizia; gestione e manutenzione dei patrimoni immobiliari;
supporto alle attività di commercializzazione dei prodotti edilizi; verifica
e controllo tecnico ed economico dei progetti e dei prodotti. Viene così sottolineato
l’interesse per il fenomeno “produzione” nella sua complessità dovendo mettere
in conto i requisiti di durabilità, manutenibilità, sostenibilità, ecc. per
una progettazione connotata dall’approfondimento tecnologico e dell’attenzione
per gli aspetti della realizzabilità costruttiva, sia sulla previsione e al
controllo economico e organizzativo del processo produttivo, sia infine all’insieme
degli aspetti di carattere procedurale e normativo legati all’ambito delle
costruzioni.
La risposta formativa innovativa a una domanda di competenze tecnico-operative
emergente dal mondo della produzione nel settore produttivo delle costruzioni
edili viene a colmare una lacuna rispetto ad altri paesi europei ove già esiste
una figura professionale intermedia, formata specificatamente con ruolo di
interfaccia tra committente, progettista, produttore, esecutore e gestore.
Le attività prospettate per il laureato di primo livello sono individuabili tra le seguenti:
ausilio in tutte le fasi della progettazione
organizzazione e direzione del cantiere edile (2)
preventivazione e controllo dei costi globali delle opere di urbanizzazione e dei manufatti edilizi
preventivazione della tempistica nelle realizzazioni
piani di manutenzione
piani di sicurezza
attività connesse al controllo di qualità e alle verifiche di valore
gestione in piena autonomia di tutti gli aspetti legati al rilievo dei manufatti edilizi e dei sistemi edilizio-ambientali
Gli ambiti occupazionali per il laureato in ingegneria edile sono di conseguenza:
uffici tecnici di enti pubblici e di imprese private
associazioni e società di ingegneria operanti nel settore
imprese di costruzioni edili
enti ed uffici pubblici
ministeri, regioni, genio civile, enti locali
enti di normazione e di certificazione qualitativa
aziende produtrici di materiali di base, semilavorati e componenti
società immobiliari e di consulenza
Nei due anni successivi alla laurea, coloro che intenderanno proseguire per la laurea specialistica, avendo acquisito una valida formazione di base, tale da conferire una mentalità metodologica/operativa così come si richiede nella gestione del cantiere edile in condizioni di sicurezza, nel soddisfacimento dei requisiti di qualità e nella valutazione economica delle opere, oltre che dei requisiti dei materiali e dei componenti edili, si troveranno a scegliere tra le seguenti opzioni ai fini di specializzarsi in:
Gestione dei processi di costruzione
Architettura
Urbanistica
L’Ingegnere Edile verrà quindi ad avere tutte le necessarie conoscenze storiche, urbanistiche e tecniche, unitamente alle competenze di base che gli consentiranno di affrontare anche la progettazione degli interventi di recupero del costruito e a valutare l’impatto delle opere progettate sull’ambiente naturale ed urbano, sapendone valutare tutte le condizioni per garantire uno sviluppo compatibile con l’ambiente a vantaggio dell’attuale e delle future generazioni.
Note
(1) La sua attività ha inizio nella fase di programmazione
per redigere il documento preliminare all’avvio della progettazione – DPP
– contenente esigenze, prestazioni attese, requisiti e tetti economico-finanziari
necessari e sopportabili per produrre e per gestire l’opera nel ciclo di vita
per essa ipotizzato. La responsabilità si conclude con il collaudo globale
dell’opera realizzata. Torna su
(2) Direttore di Cantiere:
di norma dipendente dell’Impresa di costruzioni, ha il compito di programmare
ed organizzare il cantiere, di accertare la rispondenza delle attrezzature,
dei materiali e dei componenti impiegati conformemente alle caratteristiche
di progetto, per garantire condizioni di resa qualitativa in ogni fase della
realizzazione. Questo Tecnico sarà anche in grado di collaborare con le Scuole
Edili per l’addestramento del personale di cantiere, venendo ad avere anche
conoscenze di aspetti contrattuali oltre che di quelli legati a forme assicurative,
a rischi, a reclami, ecc. Compete a questa figura professionale introdurre
tutti gli accorgimenti che possano conferire all’opera i richiesti (sempre
meglio da precisare) requisiti, garantire una esecuzione ottimizzata di ogni
parte dell’opera progettata, svolgere la funzione di interlocutore unico tra
il Direttore dei Lavori ed il Costruttore, effettuare tutte le operazioni
che consentano la verifica del rispetto di quanto previsto nel capitolato
speciale prestazionale e nelle varie norme tecniche. Il Direttore di Cantiere,
responsabile della esecuzione di una commessa per conto del Costruttore, potrà
portare nel settore edilizio maggiori attenzioni su costo globale dell’opera.
Esso dovrà anche trovare soluzioni d’emergenza a problemi inaspettatamente
sorti in cantiere. Si potrà così tendere a realizzare le opere nel rispetto
dei tempi, senza continue revisioni dei prezzi che comportano aggravi non
previsti dal committente, che può essere il privato, ma anche la collettività.
Una tale figura professionale è oggi richiesta da Imprese di costruzioni e
montaggi, società impiantistiche e aziende operanti a commessa, dal momento
che deve essere sempre più considerata la complessità delle opere. Torna
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