Umberto Fortis
PREMESSA A
DALLANTIGIUDAISMO ALLANTISEMITISMO
LANTIGIUDAISMO ANTICO E MODERNO
1943-2003. A sessantanni dallinizio delle deportazioni nazifasciste dallItalia il Centro di Studi Ebraici della Comunità Ebraica di Venezia ha voluto dedicare due giornate di studio al problema dellantigiudaismo e dellantisemitismo, per ripercorrere il lungo itinerario che ha portato agli eventi più tragici della storia del XX secolo. Questo volume raccoglie le relazioni presentate alla prima giornata (30 marzo 2003), dedicata al tema «Lantigiudaismo antico moderno», durante la quale si è cercato, attraverso unanalisi per campioni, di individuare i momenti più significativi delle manifestazioni di ostilità nei confronti del popolo ebraico lungo larco dei secoli, a partire dal mondo antico fino alletà moderna.
Uno dei nodi più complessi, infatti, sui quali
insiste concordemente la storiografia contemporanea, è quello dei rapporti di
continuità tra la millenaria discriminazione antiebraica e i movimenti antisemiti
dellOttocento e del Novecento. Pur nella consapevolezza che lantichità
non manifestò mai comportamenti assimilabili al moderno concetto di razza e
che i molti massacri compiuti nel confronti degli ebrei in età medievale e moderna
non furono determinati da atteggiamenti persecutori simili a quelli nazisti,
tuttavia, per comune consenso, le lontane radici del moderno antisemitismo vanno
ricercate nei secoli antichi, quasi su un terreno favorevole a ogni futuro sviluppo.
Sia che latteggiamento di ostilità antiebraica fosse dovuto allessenza
stessa del giudaismo, alle sue caratteristiche culturali, religiose e sociali,
del tutto singolari e incomprensibili per il mondo ellenico e romano, come vogliono
alcuni; sia che lavversione derivasse, invece, da conflitti di ordine
politico e sociale, diversi nelle varie aree geografiche, certo è che la cultura
antica ha prodotto una vasta gamma di stereotipi negativi, destinati a durare
nel tempo: dalla famosa «leggenda degli impuri», per spiegare lesodo dallEgitto,
allaccusa di omicidio rituale, alladorazione dellasino e simili,
allincomprensione nei confronti della circoncisione o del riposo del sabato.
Il rifiuto del particolarismo ebraico (antigiudaismo, ebreofobia, giudeofobia
che dir si voglia), porco raramente a persecuzioni (ad es. ad Alessandria nel
38 e.v.) o a misure repressive (ad es. sotto Adriano nel 135 e.v.), ma costituì
comunque un antecedente di forte rilevanza, creando un contesto nel quale lavvento
del cristianesimo poté più facilmente sviluppare la propria percezione
negativa nei confronti degli ebrei, sia sul piano religioso che sul piano morale.
Portatori dellerrore, necessari comunque a rivelare la verità cristiana,
o elementi contaminanti in una società che perciò li deve discriminare, gli
ebrei divennero oggetto non solo di serrate polemiche teologiche, ma sempre
più anche di restrizioni giuridiche. Attraverso Ì padri della chiesa, S. Agostino
e Ì molteplici exempla medievali si giunse a una vera demonizzazione,
destinata a sfociare, nel tempo, nei più noti atti persecutori: dai massacri
di massa durante le crociate alla diffusione dellodio attraverso le prediche
di francescani e domenicani; dallImposizione del segno distintivo alle
accuse di deicidio, di omicidio rituale, di usura, di avvelenamento dei pozzi,
di diffusione della pesce, accanto a eventi storici di valore epocale, quali
linquisizione, la cacciata dalla penisola iberica, listituzione
dei ghetti.
Quando, nella seconda metà dellOttocento, si diffusero le teorie razziste
e sulla minoranza ebraica gravò limpronta di «razza maledetta», giustificata
anche dallaccumulo, nel tempo, di unavversione totale, tutti gli
stereotipi millenari non solo furono riattivati nella nuova prospettiva denigratoria,
ma ebbero anche la funzione di costante sostegno dellantisemitismo vero
e proprio. Il legame che intercorre dunque tra lantigiudaismo antico,
medievale e moderno e lantisemitismo otto-novecentesco è assai stretto
e giustifica la riproposta di una documentazione che consenta di ripercorrere
il millenario cammino di ostilità e di avversione, che ha segnato costantemente,
nei secoli, la vita degli ebrei in oriente e nella diaspora.
Le quattro relazioni presentate a questa, giornata
di studio, pur riviste dagli autori, mantengono il tono e il carattere dellesposizione
orale, con la sola aggiunta delle note o della bibliografia. Nelle citazioni
allinterno delle relazioni sono stati mantenuti i criteri di scelta dei
singoli autori.
Le sezioni documentarie sono dovute al curatore.
Durante la giornata alcune testimonianze sono state lette da Roberta Grassini
e da Marino Veronese.
Umberto Fortis (a cura di): Dallantigiudaismo
allantisemitismo. Lantigiudaismo antico e moderno,
Silvio Zamorani Editore, Torino, 2004, pp. 128. ISBN 88-7158-125-3, € 18,00