Mila Crespi Gaudio
Recensione a Lodyssée de lHomme en marche di Attilio Gaudio
Questo libro
arriva da lontano. LAutore gli aveva dato come titolo Odyssée Humaine,
e, avendolo concepito in francese, pensava di metterlo a disposizione dei suoi
studenti dellÉcole dAnthropologie di Parigi.
Ma il destino ha deciso diversamente. Il 12 luglio 2002, i suoi progetti si
sono infranti in un tragico incidente sullautostrada che lavrebbe
portato a Bolzano per visitare il museo archeologico che ospita la mummia del
Similaun, il celebre Otzi vissuto cinquemila anni fa e scoperto nel 1991 in
un ghiacciaio del Tirolo, quasi al confine tra Italia e Austria. Questultima
missione doveva appunto completare la sua documentazione per la prima parte
del libro, intitolata Le nostre origini e lavventura planetaria dellUomo.
Qualche mese dopo, la moglie e i figli hanno ripreso questo lavoro per non lasciare
incompiuta la sua volontà e per testimoniare la sua passione per la ricerca,
la conoscenza, lesplorazione. Il progetto iniziale è stato riformulato,
il numero di pagine ridotto, il titolo e la copertina simbolicamente modificati,
e la storia dellUomo arricchita con la recente scoperte in Ciad di Toumaï,
ominide di sette milioni di anni, e con la storia di Otzi, luomo dei ghiacci.
Attilio Gaudio aveva definito antologia antropologica questopera
che raccoglie i suoi tre ultimi cicli di corsi-conferenze dedicati alletno-storia
e alla metodologia di ricerca sul terreno. Era convinto che le scienze antropologiche
troveranno il loro posto privilegiato nellareopago universitario
e potranno ancora far sognare i giovani, desiderosi non soltanto di fare
soldi o carriera, ma di dare una vera dimensione culturale alla loro identità
professionale. È questo amore per il sapere e per lo studio delle
società umane attuali attraverso il loro passato che Gaudio voleva trasmettere
agli studenti e agli interessati che hanno seguito le sue lezioni e conferenze.
È la Cultura in tutti i sensi che costituisce il sue messaggio e la sua
eredità morale.
In effetti, ha dedicato lOdyssée al suo professeur et maître
à penser Jacques Berque, del Collège de France e dellÉcole
Pratique des Hautes Etudes della Sorbona. Novello Ulisse nel mare infinito
della conoscenza umana, Gaudio ha riunito quello che considerava lessenziale
dellantropologia e delletnologia, con un percorso sia sincronico
che diacronico e soprattutto pluridisciplinare. Facendo una selezione mirata
di informazioni, strumenti e metodi di ricerca, e di lettura obbligatorie,
lAutore evoca molti problemi dattualità: lorigine dei primi
europei e la clonazione umana, lidentità dei popoli autoctoni e la religione
delle origini, lo sviluppo socio-economico-politico e una nuova visione del
mondo.
La seconda parte del libro affronta il problema dei metodi di ricerca. Dopo
aver sottolineato limportanza della decolonizzazione delle
scienze umane, Gaudio si sofferma su esempi di applicazione pratica sul terreno
con inchieste etno-sociologiche e articoli scritti in occasioni di missioni
in Africa e Asia: ci parla dei Berberi dellAtlante, degli ultimi Ebrei
delle oasi marocchine, dei monaci tibetani e dei grandi nomadi Reguibat, ma
anche di graffiti rupestri, di tradizione orale e di antichi manoscritti del
deserto in pericolo. La scoperta e losservazione dei fatti umani
vengono così in aiuto allantropologia.
Poiché questa scienza ha oggi numerosi versanti: in primo luogo culturale, ma
esiste anche unantropologia del linguaggio, dellimmagine, della
comunicazione, oltre che genetica. LUomo è il risultato di unevoluzione
biologica la cui origine si confonde con lorigine stessa del pianeta.
E così lUomo, in cammino nella storia, può conoscere il suo passato, riflettere
sulla sua condizione e forse il suo destino.
Attilio Gaudio, Lodyssée de lHomme en marche. Voyage anthropologique. Connaissances actuelles et méthodes de recherche, Firenze University Press, Firenze, 2004 (Prefazione di Bernard Huet, segretario generale dellÉcole dAnthropologie di Parigi - introduzione di Gastone Ortona Orefice, direttore di Italian Journal di New York, già corrispondente dellAgenzia giornalistica Italia e della RAI a Parigi, Bruxelles, New York presentazione di Jean Wolf, giornalista-scrittore belga presidente dellAssociazione Reale della Stampa Europa-Terzo Mondo).