"METODO", N. 18/2002

Associazione Culturale Internazionale Identitą Europea
L’UNIONE EUROPEA E IL MEDIO ORIENTE:
PER UNA RINNOVATA AZIONE DI PACE, PER UNA PRESENZA FORTE

L’Associazione Culturale Internazionale Identitą Europea, di fronte all’esacerbarsi del conflitto in Israele e nei territori palestinesi, esprime con forza il proprio rigetto e la propria riprovazione sia per gli attentati terroristici che colpiscono le popolazioni civili israeliane, sia per l’assalto irresponsabile scatenato dal governo Sharon ai danni delle popolazioni civili dei territori palestinesi, e invita con la massima fermezza i Componenti degli Organismi direttivi della Comunitą Europea ad uscire dal sostanziale silenzio che sembra ancora dominare in essi, a parte alcune isolate eccezioni, nei confronti dell’immane tragedia che colpisce delle popolazioni gią prostrate da decenni di guerra, occupazione militare e rappresaglie incrociate, ai confini orientali del Mediterraneo, immediato confine dell’Europa.
In particolar modo appare intollerabile, segno di un fondamentalismo cieco e fanatico, la pianificata aggressione, che spesso giunge fino alla distruzione, ai danni dei Luoghi Santi e dei Templi delle tre Religioni abramitiche in Terrasanta, segno di un imbarbarimento del conflitto e della politica incompatibile con i diritti della persona umana e delle popolazioni che da secoli condividono i territori del Medio Oriente, un imbarbarimento che va denunciato con ogni forza, incompatibile con i principi minimi della cultura e della civiltą contemporanee.
Identitą Europea, certa di interpretare i sentimenti e la ragionevolezza di larga parte del mondo culturale e politico italiano ed europeo, chiede al mondo della cultura europea di continuare a non tacere di fronte alla barbarie della forza bruta, ed alle Istituzioni Comunitarie Europee di adoperarsi immediatamente, con un rinnovato coraggio e con il massimo vigore, in collaborazione con le Nazioni Unite e tutte le Potenze interessate al mantenimento della pace e della civiltą, a favore di un’iniziativa internazionale di pace che preveda l’invio in Terrasanta di una forza di interposizione internazionale, che rompa il predominio dei simmetrici fondamentalismi che congiuntamente continuano a vessare quest’area cruciale del Mediterraneo, e renda possibile concretizzare sia quanto approvato nelle recenti risoluzioni delle Nazioni Unite che indicano la sola via della pace nella regione nella creazione di due Stati affratellati nella collaborazione economica e culturale e nella comune sicurezza, sia quanto auspicato nella sua sofferente testimonianza da Sua Santitą Giovanni Paolo II relativamente alla tutela dei diritti delle persone e delle famiglie, della dignitą dei popoli di quella zona ed in particolare del sommo valore dei Luoghi Santi, un patrimonio che appartiene all’intera umanitą.
La Moschea di Omar e la Basilica della Nativitą di Betlemme, il Muro del Pianto di Gerusalemme, dispiace doverlo ricordare, non valgono meno dei Buddha di Bamian.

da Parigi, 3 aprile 2002

Il Presidente
Prof. Franco Cardini