Bibl.: «La Gazzetta dello Sport», quotidiano nazionale di Milano, 28 novembre 1984

 
Giovanni Armillotta
NEL 1968 L’ORANSODA CANTÙ FU COSTRETTA AL PAREGGIO A TIRANA

Il basket albanese ebbe origini nel ’19 all’Istituto Tecnico di Tirana. Continuò a propagarsi fra le scuole del Paese fino al ’34, anno in cui si cercò di organizzare una certa attività nazionale, ma senza risultato. Anche durante l’occupazione italiana questo sport rimase "ghettizzato" nelle scuole senza possibilità di espandersi ulteriormente.
Solo dopo la Liberazione il basket, insieme ad altri sport, ebbe il suo riconoscimento ufficiale: nel ’45 fu fondata la Federazione, il 21 luglio ’46 prese il via il campionato nazionale maschile, il 4 maggio ’47 quello femminile, e nell’aprile dello stesso anno la nazionale maschile esordì in campo internazionale proprio contro l’Italia agli Europei di Praga. Un mese dopo la Federazione albanese organizzò i Campionati Balcanici, che videro a Tirana la partecipazione di: Albania, Bulgaria, Jugoslavia, Romania, Territorio Libero di Trieste e Ungheria.
Nonostante l’Albania non abbia raggiunto i vertici medi di altre formazioni europee, ha sostenuto interessanti prove internazionali: nel ’62 si aggiudicò a Helsinki il Torneo Universitario Internazionale superando in finale la forte rappresentativa cubana (50-48); nel ’65 ai Campionati Balcanici di Tirana contrastò sino in fondo i vice-campioni del mondo jugoslavi (60-64): nelle file slave giocavano Zvetkovic, Skansi, Raznatovic, Cermak. Nella stessa competizione l’albanese Vaso Shaka si affermò nella classifica marcatori (101p.); nel ’70 alle Universiadi di Torino, ancora di fronte la Jugoslavia campione del mondo di Jelovac, Simonovic, Knjezevic, Rukavin, Kapicic, fu un 72-74 costellato di molteplici errori arbitrali sfavorevoli agli albanesi.
Nelle competizioni europee per società gli albanesi non hanno certo sfigurato: tutti gli appassionati ricorderanno il 18 dicembre ’68 quando il Partizani impose uno storico 73-73 all’Oransoda Cantù, con 48 punti del "folletto"Agim Fagu (1.85) ed un orchestrato gioco di squadra. I canturini schieravano ben 3 stranieri (Burgess, Lynn, De Simone). William Jones, presidente della FIBA, premiò Fagu subito dopo l’incontro, rivolgendogli le seguenti parole: «Questa bandierina in metallo la diamo solo a coloro che si distinguono. Per me è un onore e un grande piacere congratularmi per il gioco brillante espresso da lei per tutto l’incontro».
In seguito il Partizani, con e senza l’aiuto del suo leggendario capitano, colse altre importanti affermazioni: nel ’73 si qualificò agli ottavi di coppa Campioni superando gli ungheresi del Csepel Budapest, lo stesso fece nel ’74; nel ’75 in coppa Coppe superò a Tirana i francesi dell’ASPO Tours (83-80), che nel prosieguo della manifestazione giunsero in finale; nel ’78 surclassò in coppa Campioni i cecoslovacchi dello Zbrojovka Brno (100-79), cedendo di soli 2 punti (76-78) di fronte ai futuri campioni d’Europa del Bosna Sarajevo; nel ’79 si classificò 2° nel proprio girone davanti a ungheresi e siriani soccombendo d’un soffio nei confronti del Partizan Belgrado (98-101); nell’81 la Squibb Cantù ritornò in Albania e riuscì a strappare una vittoria striminzita (102-96); nell’83 i rosso-stellati travolsero i campioni di Cecoslovacchia dell’Inter Bratislava affermandosi anche in trasferta (91-83); così facendo si classificarono fra le migliori 12 d’Europa: nel secondo turno il Bancoroma colse a Tirana una preziosa vittoria (78-69, p.t.: 34-36), Bianchini in seguito dichiarò: «Sono convinto che se [il Partizani] avesse 2 americani, potrebbe disputare il nostro campionato di A e con buoni risultati» (1).
Ritornando alla nazionale, bisogna considerare che, escludendo alcune tournée nel ’76 e nel ’77 in Grecia, Cina e RDP di Corea, è ferma da 9 anni: l’ultimo incontro (82-71 alla Svezia) lo disputò nel ’75, ed era valevole per un girone di qualificazione agli Europei.
Attualmente il quintetto base è composto in gran parte da giocatori del Partizani (25 titoli nazionali): Çaçi, Kuqo, Bushati, Prifti e Trebicka (quest’ultimo è della Dinamo).
L’uomo più pericoloso è senz’altro il pivot Çaçi, mentre lo stesso playmaker Trebicka vanta un’ottima percentuale di realizzazione: entrambi sono risultati i migliori marcatori in assoluto nei 2 incontri sostenuti con il Bancoroma nell’83.

Note

(1) Enzo De Luca, Banco-Coppa stasera con il Partizani, «Paese Sera», 3 novembre 1983.Torna  

Index

© Giovanni Armillotta, 1998 Nedstat Counter