Il basket albanese ebbe origini
nel 19 allIstituto Tecnico di Tirana. Continuò a propagarsi fra le
scuole del Paese fino al 34, anno in cui si cercò di organizzare una
certa attività nazionale, ma senza risultato. Anche durante loccupazione
italiana questo sport rimase "ghettizzato" nelle scuole senza possibilità
di espandersi ulteriormente.
Solo dopo la Liberazione il
basket, insieme ad altri sport, ebbe il suo riconoscimento ufficiale: nel 45
fu fondata la Federazione, il 21 luglio 46 prese il via il campionato nazionale
maschile, il 4 maggio 47 quello femminile, e nellaprile dello stesso anno
la nazionale maschile esordì in campo internazionale proprio contro lItalia
agli Europei di Praga. Un mese dopo la Federazione albanese organizzò
i Campionati Balcanici, che videro a Tirana la partecipazione di: Albania, Bulgaria,
Jugoslavia, Romania, Territorio Libero di Trieste e Ungheria.
Nonostante lAlbania non abbia
raggiunto i vertici medi di altre formazioni europee, ha sostenuto interessanti
prove internazionali: nel 62 si aggiudicò a Helsinki il Torneo Universitario
Internazionale superando in finale la forte rappresentativa cubana (50-48);
nel 65 ai Campionati Balcanici di Tirana contrastò sino in fondo i vice-campioni
del mondo jugoslavi (60-64): nelle file slave giocavano Zvetkovic, Skansi, Raznatovic,
Cermak. Nella stessa competizione lalbanese Vaso Shaka si affermò nella
classifica marcatori (101p.); nel 70 alle Universiadi di Torino, ancora di
fronte la Jugoslavia campione del mondo di Jelovac, Simonovic, Knjezevic, Rukavin,
Kapicic, fu un 72-74 costellato di molteplici errori arbitrali sfavorevoli agli
albanesi.
Nelle competizioni europee
per società gli albanesi non hanno certo sfigurato: tutti gli appassionati
ricorderanno il 18 dicembre 68 quando il Partizani impose uno storico 73-73
allOransoda Cantù, con 48 punti del "folletto"Agim Fagu (1.85) ed un
orchestrato gioco di squadra. I canturini schieravano ben 3 stranieri (Burgess,
Lynn, De Simone). William Jones, presidente della FIBA, premiò Fagu subito
dopo lincontro, rivolgendogli le seguenti parole: «Questa bandierina
in metallo la diamo solo a coloro che si distinguono. Per me è un onore
e un grande piacere congratularmi per il gioco brillante espresso da lei per
tutto lincontro».
In seguito il Partizani, con
e senza laiuto del suo leggendario capitano, colse altre importanti affermazioni:
nel 73 si qualificò agli ottavi di coppa Campioni superando gli ungheresi
del Csepel Budapest, lo stesso fece nel 74; nel 75 in coppa Coppe superò
a Tirana i francesi dellASPO Tours (83-80), che nel prosieguo della manifestazione
giunsero in finale; nel 78 surclassò in coppa Campioni i cecoslovacchi
dello Zbrojovka Brno (100-79), cedendo di soli 2 punti (76-78) di fronte ai
futuri campioni dEuropa del Bosna Sarajevo; nel 79 si classificò 2°
nel proprio girone davanti a ungheresi e siriani soccombendo dun soffio nei
confronti del Partizan Belgrado (98-101); nell81 la Squibb Cantù ritornò
in Albania e riuscì a strappare una vittoria striminzita (102-96); nell83
i rosso-stellati travolsero i campioni di Cecoslovacchia dellInter Bratislava
affermandosi anche in trasferta (91-83); così facendo si classificarono
fra le migliori 12 dEuropa: nel secondo turno il Bancoroma colse a Tirana una
preziosa vittoria (78-69, p.t.: 34-36), Bianchini in seguito dichiarò:
«Sono convinto che se [il Partizani] avesse 2 americani, potrebbe disputare
il nostro campionato di A e con buoni risultati» (1).
Ritornando alla nazionale, bisogna considerare che, escludendo
alcune tournée nel 76 e nel 77 in Grecia, Cina e RDP di Corea, è
ferma da 9 anni: lultimo incontro (82-71 alla Svezia) lo disputò nel
75, ed era valevole per un girone di qualificazione agli Europei.
Attualmente il quintetto base è composto in gran parte
da giocatori del Partizani (25 titoli nazionali): Çaçi, Kuqo,
Bushati, Prifti e Trebicka (questultimo è della Dinamo).
Luomo più pericoloso è senzaltro il pivot Çaçi,
mentre lo stesso playmaker Trebicka vanta unottima percentuale di realizzazione:
entrambi sono risultati i migliori marcatori in assoluto nei 2 incontri sostenuti
con il Bancoroma nell83.
Note
(1) Enzo De Luca, Banco-Coppa stasera con il Partizani, «Paese Sera», 3 novembre 1983.Torna