Bibl.: «Rinascita», Sabato 16 e Domenica 17 giugno 2007, pp. 10-11
Giovanni Armillotta
L’Albania
post-comunista: dal Fatos Nano I al Sali Berisha II
Sedici anni e quindici governi alla ricerca della
stabilità istituzional
Sul n. 129, dell’11 giugno 2006 è apparso un articolo sugli ultimi anni del potere assoluto dei comunisti albanesi (1988-1991). Il saggio ha avuto una buona accoglienza sia da parte dei lettori di Rinascita che degli stessi albanesi in Patria, in Italia ed all’estero, che hanno avuto modo di leggerli sul quotidiano, e sui siti-web rinascita.info e mio. A questo è seguito, sul n. 197 del 29 settembre, un ulteriore lavoro dedicato alla predetta fase cruciale di transizione, di cui non erano noti i risvolti nel mondo “occidentale” (1). Ho avuto inviti a proseguire la narrazione degli avvenimenti politici più importanti, con la preghiera di non soffermarmi su fatti ampiamente conosciuti (crisi interna del 1991, piramidi del 1997, missioni internazionali sotto comando italiano, ecc.), ma analizzare le varie nomenclature succedutesi dopo il tramonto degli stalinisti, e non trascurare la delicata questione elettorale che vide vincere proprio gli stessi comunisti nella primavera 1991, i quali non avevano ancora cambiato nome al Partito del Lavoro d’Albania (Partia e Punës e Shqipërisë).
Come già riportato sul N. 129, il 20 febbraio 1991 il presidente del Præsidium dell’Assemblea Popolare (presidente della Repubblica), Ramiz Alia, accettò le dimissioni di Adil Çarçani, e nominò il 22, il governo provvisorio Fatos Nano I. Le elezioni politiche previste per il 10 febbraio, furono rinviate al 31 marzo. Bisogna comunque rilevare che durante il governo Çarçani IV (19 febbraio 1987-22 febbraio 1991), furono approvate due storiche decisioni: la nuova legge elettorale del 13 novembre 1990 che introduceva dalla fine della seconda guerra mondiale elezioni competitive, e a dicembre un decreto legge che poneva fine al monolitismo del PLA, legalizzando la creazione di più partiti. Provvedimenti voluti espressamente dal PLA che al XII Plenum del Comitato Centrale, tenuto nella capitale, approvò il 7 novembre 1990 il rapporto dell’Ufficio Politico tenuto il giorno prima da Alia: Forcimi i pushtetit popullor dhe përsosia e tërë sistemit politik fuqizon zhvillimet demokratike (Il rafforzamento del potere popolare e il perfezionamento di tutto il sistema politico consolida gli sviluppi democratici).
Il governo Nano era ancora sotto la guida del PLA, che il 12 giugno 1991, ossia dopo le elezioni, cambierà nome in Partito Socialista d’Albania (Partia Socialiste e Shqipërisë). Il Fatos Nano I, garantì la transizione e la democrazia in Albania, e preparò le prime elezioni pluripartitiche (31 marzo, 7 e 14 aprile 1991). Esso era composto da: Shkëlqim Cani (Viceprimoministro), Aleks Luarasi (Ministro Segretario Generale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), Muhamet Kapllani (Esteri), Kiço Mustaqi (Difesa Popolare), Gramoz Ruçi (Interni), Dashamir Kore (Giustizia), Leontjev Çuçi (Presidente della Commissione dei Piani di Stato, e poi Ambasciatore in Italia dal 6 novembre 1998 al 18 gennaio 2001), Drini Mezini (Industria, Miniere ed Energia), Qemal Disha (Finanze), Ylli Bufi (Alimentazione e Industria Leggera), Ahmet Qosja (Agricoltura), Shane Korbeci (Commercio Estero e della Cooperazione Economica con i Paesi Stranieri), Altin Ylli (Commercio Interno), Leonard Nano (Lavori Pubblici), Salvador Franja (Trasporti), Kastriot Islami (Istruzione), Sabit Brokaj (Sanità) e Zydi Pepa (Presidente della Commissione di Controllo Statale).
Lo svolgimento delle prime elezioni libere d’Albania
All’indomani delle libere elezioni albanesi – che confermarono al potere il PLA (2) – si udì e lesse da più parti la frase: “esito inaspettato”. La mancanza di un serio studio della storia albanese – per anni recitata a memoria su disinformazioni e preconcetti, per ordine del partito comunista italiano (fra i più acerrimi nemici dei comunisti albanesi) – giustifica simili commenti.
Il PLA è stato fondato in circostanze differenti rispetto agli altri partiti comunisti dell’Est e dell’Ovest, pedissequi portavoci del Cremlino, e formatisi in seguito all’unione – quasi sempre forzata – con socialisti, socialdemocratici, ecc. (ex Germania Democratica, Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania). Esso è stato costituito su un terreno vergine, in cui non esistevano altre forze politiche rappresentanti strati della società operaia, contadina o borghese. Il PLA (fino al 1948 Partito Comunista d’Albania-Partia Komuniste e Shqipërisë) si gettò nella lotta, determinato a creare uno Stato nuovo, alternativo alla struttura feudale (imposta dall’imperialismo di Belgrado prima, ed italiano poi), sostenuta all’interno – nel corso della guerra – dai nazionalisti del Balli Kombëtar e dai monarchici del Legaliteti.
L’Albania fu l’unico Paese europeo a portare avanti la lotta di liberazione senza l’aiuto sovietico o anglo-statunitense. Il PCA facendo leva sui contadini, in una realtà dove praticamente non esistevano industrie ed era esigua la classe operaia, fu artefice del processo d’indipendenza, riconosciutogli dalla diplomazia internazionale. La stessa Europa “occidentale”, come fu grata a Skanderbeg (solo contro i Turchi) non poté che esserlo ancora verso questo piccolo Paese che rifiutò recisamente basi operative e strategiche all’URSS.
Sin dopo la Liberazione si presentò il pericolo dell’espansionismo granserbo, per cui fu giocoforza optare per la scelta “stalinista”. La scomunica di Tito nel ’48 fu un mezzo usato dagli Albanesi per contenere il progetto di “settima repubblica” jugoslava. Di conseguenza l’abbattimento a Tirana delle statue di Enver Hoxha e Stalin fu volontà del Popolo albanese e non certo frutto delle decisioni sovietiche, come avvenne nel ’56-57 negli Stati satelliti (dove il precedente ungherese venne soffocato nel sangue dal “buon” Khrušchëv), oppure delle varie rivoluzioni in “technicolor” a regia statunitense, che attualmente hanno preso piede nei territori dell’ex Unione Sovietica.
L’autonomia dei comunisti albanesi, su quali spiccò la figura di Enver Hoxha (1909-85), la si riscontrò vieppiù nel corso dell’invasione della Cecoslovacchia: il PLA stigmatizzò nelle parole e nei fatti (uscita anche formale dal Patto di Varsavia) il barbaro atto sovietico, in un periodo in cui i partiti comunisti occidentali, e la “rivoluzionaria” Cuba, confermavano fedeltà a Mosca.
Nel 1989 la dirigenza albanese condannò duramente le stragi di piazza Tiananman, mentre il segretario generale del PCUS – o meglio «l’icona pagliaccesca dell’ultimo papa comunista Gorbaciov che pubblicizza con aria ebete la pizza Hut» (3) – e compagni non battevano ciglio.
Le clamorose bocciature nei distretti elettorali del presidente Alia e di vari ministri – nonostante la vittoria del partito comunista – furono la prova concreta che nell’elettore albanese non v’era più spazio per dogmi o sorpassati legami col marxismo-leninismo, bensì il tradizionale patriottismo e la speranza di creare condizioni per una vita migliore e prospera, non priva, in seguito, di pericolosi entusiasmi e avventati salti nel buio.
Il 30 aprile 1991, Alia, da Presidente del Præsidium dell’Assemblea Popolare (lo era dal 22 dicembre 1982), diventò Presidente della Repubblica. Il 3 maggio, in base alla Costituzione Provvisoria, Legge N. 7491, approvata il precedente 29 aprile (che invalidava quella del 28 dicembre 1976), Alia per gli Artt. 24-32 si dimise da Primo Segretario del PLA (4), e, il giorno dopo, in virtù dell’Art. 33, nominò Fatos Nano nella conduzione del suo secondo gabinetto, costituito il 4 maggio.
Presidenti della Repubblica e Governi 1991-2007
Fatos Nano II (11 maggio-4 giugno 1991), governo del PPSh: Shkëlqim Cani (Viceprimoministro), Zydi Pepa (Ministro Segretario Generale del Consiglio dei Ministri), Muhamet Kapllani (Esteri), Ndriçim Karakaçi (Difesa), Hajredin Shyti (Ordine Pubblico), Fatmir Zaloshnja (Giustizia), Leontjev Çuçi (Economia), Anastas Angjeli (Finanze), Drini Mezini (Risorse Minerarie ed Energetiche), Vilson Ahmeti (Industria), Ylli Bufi (Alimentazione), Nexhmedin Dumani (Agricoltura), Shane Korbeci (Commercio Estero), Gavrosh Pogace (Commercio Interno e Turismo), Leonard Nano (Lavori Pubblici), Kostandin Hoxha (Trasporti), Maqo Lakrori (Istruzione), Mojkom Zeqo (Cultura, Gioventù e Sport), Zabit Brokaj (Sanità), Theodhori Bej (Presidente della Commissione per il Lavoro e la Protezione Sociale), Flamur Hoxha (Presidente della Commissione per l’Economia Pubblica e la Protezione dell’Ambiente), Bujar Kolaneci (Presidente della Commissione di Controllo Statale), Petrit Skende (Presidente della Commissione per la Scienza e la Tecnica).
Ylli Bufi (PPSh/PSSh, 11 giugno-6 dicembre 1991), Governo di Stabilità Nazionale, PASh, PDSh, PPSh/PSSh, PRSh, PSDSh: Gramoz Pashko (Viceprimoministro ed Economia), Zydi Pepa (Viceprimoministro), Muhamet Kapllani (Esteri), Perikli Teta (Difesa), Bajram Yzeiri (Ordine Pubblico), Shefqet Muçi (Giustizia) Genci Ruli (Finanze), Drini Mezini (Risorse Minerarie ed Energetiche), Jordan Misja (Industria), Vilson Ahmeti (Alimentazione), Nexhmedin Dumani (Agricoltura), Fatos Nano (Relazioni Economiche Estere), Agim Mero (Commercio Interno e Turismo), Emin Mysliu (Lavori Pubblici), Fatos Bitincka (Trasporti), Maqo Lakrori (Istruzione), Preç Zogaj (Cultura, Gioventù e Sport), Sabit Broka (Sanità), Alfred Karamuço (Presidente della Commissione di Controllo Statale), Petrit Skënde (Presidente della Commissione per la Scienza e la Tecnica), Leontiev Çuçi (Segretario di Stato all’Economia), Resmi Osmani (Segretario di Stato all’Agricoltura), Paskal Milo (Segretario di Stato all’Istruzione).
Vilson Ahmeti (PSSh, 18 dicembre 1991-13 aprile 1992), composto di PSSh, indipendenti, intellettuali e tecnici: Abdyl Xhaja (Viceprimoministro e Risorse Minerarie e dell’Energia), Zydi Pepa (Viceprimoministro e Agricoltura), Ilir Boçka (Esteri), Gjergji Kondo (Economia), Alfred Moisiu (Difesa), Vladimir Hysi (Ordine Pubblico), Kudret Çela (Giustizia), Robert Çeku (Finanze), Iliaz Mehmeti (Industria Leggera ed Alimentare), Ylli Cabiri (Commercio Estero), Robert Gjini (Commercio Interno e del Turismo), Luigj Aleksi (Lavori Pubblici), Ilir Mataj (Trasporti), Alfred Pema (Istruzione), Vath Korreshi (Cultura, Gioventù e Sport), Kristo Pano (Sanità), Ylli Memisha (Presidente della Commissione di Controllo Statale), Petrit Skendo (Presidente del Comitato per la Scienza e la Tecnologia).
Il 9 aprile 1992 fu eletto dall’Assemblea Popolare alla carica di Presidente della Repubblica, Sali Berisha (PDSh); dal 3 al 6 aprile, e dal 6 al 9 furono Presidenti ad interim: Kastriot Islami (PSSh) e Pjetër Arbnori (PDSh).
Aleksander Meksi I (PDSh, 13 aprile 1992-10 luglio 1996), composto da BDKSh, BSDSh, PDSh, PRSh, PSDSh, indipendenti: Rexhep Uka (PDSh, Viceprimoministro e Agricoltura e Alimentazione), Bashkim Kopliku (PDSh, Viceprimoministro ed Ordine Pubblico), Vullnet Ademi (PSDSh poi BSDSh, Segretario Generale presso il Consiglio dei Ministri), Genc Ruli (PDSh, Finanze ed Economia), Alfred Serreqi (PDSh, Esteri), Kudret Çela (ind., Giustizia), Abdyl Xhaja (ind., Industria, Miniere e Risorse Energetiche), Artan Hoxha (PDSh, Commercio Estero), Safet Xhulali (PDSh, Difesa), Fatos Bitnicka (PRSh, Trasporti e Comunicazioni), Ilir Manushi (PDSh, Lavori Pubblici, Edilizia e Assegnazione delle Terre), Tritan Shehu (PDSh, Sanità e Ambiente), Ylli Vejsiu (PDSh, Istruzione), Dhimitër Anagnosti (PDSh, Cultura, Gioventù e Sport), Osman Shehu (PDSh, Turismo), Dashamir Shehi (PDSh, Lavoro, Emigrazione, Benessere Sociale e dei Perseguitati Politici), Maksim Konomi (PDSh, Presidente del Comitato per la Scienza e la Tecnologia), Blerim Çela (PDSh, Presidente della Commissione di Controllo Statale).
Rimpasti 1992-1993: Bashkim Kopliku resta Viceprimoministro assumendo l’incarico di Responsabile per le Riforme Economiche, ma lascia il Ministero dell’Ordine Pubblico che passa ad Agron Musaraj (PDSh). Rexhep Uka lascia l’incarico di Viceprimoministro e Ministro di Agricoltura e Alimentazione e diventa Ministro senza portafoglio per i Poteri Locali; Hasan Halili (PDSh) assume il Ministero di Agricoltura e Alimentazione. Ylli Vejsiu lascia il Ministero dell’Istruzione, assunto da Xhezair Teliti (ind.). Genc Ruli lascia il Ministero di Finanze ed Economia, che passa a Pjetër Dishnica (PDSh). Osman Shehu lascia il Ministero del Turismo, che passa a Edmond Spaho (ind.). Abdyl Xhaja lascia le responsabilità dell’Industria, che viene assunta da Selim Belortaja (PDSh) nel ricostruito Ministero d’Industria e Commercio, il dicastero del Commercio Estero di Artan Hoxha viene abolito.
Rimpasti 1993-1994: Dhimitër Anagnosti, Ministro di Cultura, Gioventù e Sport, lascia l’incarico a Teodor Laco (PSDSh poi BSDSh). Maksim Cikuli (PDSh) al posto di Tritan Shehu come Ministro di Sanità e Ambiente.
Rimpasti 1994-1996: Dashamir Shehi da Ministro di Lavoro, Emigrazione, Benessere Sociale e dei Perseguitati Politici diventa Viceprimoministro e Ministro dei Lavori Pubblici e del Turismo, Engjell Dakli (PDSh) va al Ministro di Lavoro, Emigrazione, Benessere Sociale e dei Perseguitati Politici; Ilir Manushi ed Edmond Spaho perdono gli incarichi. Dylber Vrioni (PDSh) diventa Viceprimoministro e Ministro delle Finanze; Pjetër Dishnica perde l’incarico. Kudret Çela sostituito da Hektor Frashëri (BDKSh) al Ministero della Giustizia. Suzana Panariti (PDSh) diventa Ministro di Commercio, Industria e Trasporti; Fatos Bitnica, già Ministro dei Trasporti e Comunicazioni perde l’incarico, mentre l’ex Ministro del Commercio, Selim Belortaja, diventa Segretario di Stato per il Commercio Estero presso il Ministero degli Affari Esteri; e Njazi Kosovrasti (PDSh) assume il dicastero di Segretario di Stato per i Poteri Locali presso il Ministero degli Interni, Rexhep Uka perde il relativo incarico.
Aleksander Meksi II (PDSh, 11 luglio 1996-1° marzo 1997), BSDSh, PDSh, PKDSh, PRSh: Tritan Shehu (PDSh, Viceprimoministro ed Esteri), Halit Shamata (PDSh, Interni), Ridvan Bode (PDSh, Finanze), Safet Zhulali (PDSh, Difesa), Kristofor Peci (PDSh, Giustizia), Suzana Panariti (PDSh, Industria, Trasporti e Commercio), Abdyl Xhaja (ind., Miniere e Risorse Energetiche), Albert Brojka (PDSh, Lavori Pubblici, Riassetto Territoriale e Turismo), Maksim Cikuli (PDSh, Sanità e Ambiente), Bamir Topi (PDSh, Agricoltura e Alimentazione), Edmond Lulja (PDSh, Istruzione e Sport), Besnik Gjingecaj (PDSh, Università e della Ricerca Scientifica), Teodor Laco (BSDSh, Cultura, Gioventù e Pari Opportunità), Arlinda Keci (PDSh, Lavoro e Affari Sociali), Dylber Vrioni (PDSh, Privatizzazioni), Hasan Halili (PDSh, senza portafoglio), Arjan Madhi (PRSh, Segretario Generale presso il Consiglio dei Ministri), Selim Belortaja (PDSh, Segretario di Stato dei Rapporti Economici presso il Ministero degli Esteri), Robert Ceku (PDSh, Segretario di Stato del Turismo presso il Ministero dei Lavori Pubblici, Riassetto Territoriale e Turismo), Nijazi Kosovrasti (PDSh, Segretario di Stato dei Poteri Locali presso il Ministero degli Interni), Leonard Demi (PDSh, Segretario di Stato presso il Ministero della Difesa), Sokol Bejleri (PDSh, Segretario di Stato presso il Ministero delle Miniere e delle Risorse Energetiche), Arben Babameto (PRSh, Segretario di Stato dei Trasporti presso il Ministero dell’Industria, Trasporti e Commercio), Marjeta Pronjari (PDSh, Segretario di Stato dello Sport presso il Ministero d’Istruzione e Sport), Roza Pati (PDSh, Segretario di Stato della Gioventù e delle Pari Opportunità presso il Ministero di Cultura, Gioventù e Pari Opportunità).
Sali Berisha I (1°-11 marzo 1997): governo ad interim del presidente della Repubblica: i ministri sono momentaneamente sostituiti da tecnici senza dicastero.
Il 3 marzo 1997 Sali Berisha, fu confermato dall’Assemblea Popolare nella carica di Presidente della Repubblica.
Bashkim Fino (PSSh, 11 marzo-24 luglio 1997), Governo di Riconciliazione Nazionale: Belul Çela (PDSh, Interni), Shaqir Vukaj (PSSh, Difesa), Arjan Starova (BSDSh, Esteri), Arben Malaj (PSSh, Finanze), Spartak Ngjela (PLL, Giustizia), Eduard Ypi (PDSh, Privatizzazioni), Astrit Kalenja (PBK, Sanità), Myqerem Tafaj (PDSh, Università), Luan Skuqi (PDSh, Istruzione e Sport), Haxhi Aliko (PSDSh, Agricoltura e Alimentazione), Kastriot Shtylla (PRSh, Energia e Miniere), Foto Dhuka (PBDNj, Industria, Trasporti e Commercio), Engjell Ndocaj (PDKSh, Cultura e Gioventù), Elmas Sherifi (PSSh, Lavoro e del Benessere Sociale), Vasillaq Spaho (PRSh, Lavori Pubblici e Turismo), Ekrem Kastrati (PDSh, Segretario Generale presso il Consiglio dei Ministri), Lush Perpali (PSSh, Segretario di Stato agli Interni), Ali Kazazi (PDSh, Segretario di Stato alla Difesa), Pavli Zëri (PSDSh, Segretario di Stato agli Esteri).
Il 24 luglio 1997, dopo le dimissioni di Berisha, fu eletto Presidente della Repubblica dall’Assemblea Popolare, Rexhep Meidani (PSSh), preceduto dallo stesso giorno da Skënder Gjinushi (PDSh) ad interim.
Fatos Nano III (PSSh, 25 luglio 1997-28 settembre 1998), ADSh, PASh, PBDNj, PPSh, PSDSh e indipendenti: Kastriot Islami (PSSh, Ministro di Stato presso il Consiglio dei Ministri), Bashkim Fino (PSSh, Viceprimoministro), Paskal Milo (PSDSh, Esteri), Sabit Brokaj (PSSh, Difesa), Neritan Çeka (ADSh, Interni), Ylli Bufi (PSSh, Economia e Privatizzazioni), Elmaz Sherifi (PSSh, Lavoro, Affari Sociali e Pari Opportunità), Lufter Xhuveli (PASh, Agricoltura e Alimentazione), Arben Malaj (PSSh, Finanze), Shaqir Vukaj (PSSh, Commercio e Turismo), Gaqo Apostoli (PSDSh, Affari Pubblici e Trasporti), Et’hem Ruka (PSSh, Istruzione e Scienze), Arta Dade (PSSh, Cultura, Gioventù e Sport), Leonard Solis (PBDNj, Sanità e Ambiente), Arben Imami (ADSh, Riforme Legislative e Rapporti con l’Assemblea Popolare), Ermelinda Meksi (PSSh, Cooperazione e Sviluppo Economico), Thimio Kondi (ind., Giustizia), Maqo Lakrori (PSSh, Segretario di Stato per l’Integrazione Euro-Atlantica), Perikli Teta (ADSh, Segretario di Stato per le Politiche di Difesa), Ndre Legisi (PSSh, Segretario di Stato presso il Ministero degli Interni), Lush Pjrpali (PSSh, Segretario di Stato per i Poteri Locali).
Pandeli Majko I (PSSh, 2 ottobre 1998-25 ottobre 1999), ADSh, PBDNj, PSDSh, PSSh e indipendenti: Ilir Meta (PSSh, Viceprimoministro e Coordinazione Dicasteriale), Arben Imami (ADSh, Riforme Legislative e Rapporti con l’Assemblea Popolare), Petro Koçi (PSSh, Ordine Pubblico), Luan Hajdaraga (PSSh, Difesa), Paskal Milo (PSDSh, Esteri), Anastas Angjeli (PSSh, Finanze), Thimio Kondi (ind., Giustizia), Ylli Bufi (PSSh, Economia e Privatizzazioni), Ermelinda Meksi (PSSh, Cooperazione Economica e Commercio), Ingrid Shuli (PSDSh, Lavori Pubblici e Trasporti), Lufter Xhuveli (PASh, Agricoltura e Alimentazione), Arben Demeti (ADSh, Poteri Locali), Et’hem Ruka (PSSh, Istruzione e Scienze), Kadri Rrapi (PSSh, Lavoro e Affari Sociali), Leonard Solis (PBDNj, Sanità), Edi Rama (ind., Cultura, Gioventù e Sport), Musa Ulqini (PSSh, Informazione), Maqo Lakrori (PSSh, Segretario di Stato per l’Integrazione Europea).
Ilir Meta I (PSSh, 28 ottobre 1999-6 settembre 2001), ADSh, PASh, PBDNj, PSDSh, PSSh e indipendenti: Makbule Çeço (PSSh, Viceprimoministro, Lavoro e Affari Sociali), Paskal Milo (PSDSh, Esteri), Spartak Poçi (PSSh, Ordine Pubblico), Luan Hajdaraga (PSSh, Difesa), Anastas Angjeli (PSSh, Finanze), Zef Preçi (ind., Economia e Privatizzazioni), Ilir Panda (ind., Giustizia), Et’hem Ruka (PSSh, Istruzione e Scienze), Ermelinda Meksi (PSSh, Cooperazione Economica e Commercio), Ingrid Shuli (PSDSh, Trasporti), Arben Demeti (ADSh, Lavori Pubblici), Lufter Xhuveli (PASh, Agricoltura e Alimentazione), Bashkim Fino (PSSh, Poteri Locali), Leonard Solis (PBDNj, Sanità), Edi Rama (ind., Cultura, Gioventù e Sport), Preç Zogaj (ADSh, Ministro di Stato presso la Presidenza del Consiglio).
Ilir Meta II (PSSh, 6 settembre 2001-29 gennaio 2002), ADSh, PASh, PBDNj, PSDSh, PSSh e indipendenti: Skënder Gjinushi (PSDSh, Viceprimoministro), Arta Dade (PSSh, Esteri), Ilir Gjoni(PSSh, Ordine Pubblico), Pandeli Majko (PSSh, Difesa), Sokol Nako (PSSh, Giustizia), Anastas Angjeli (PSSh, Finanze), Mustafa Muci (PSSh, Economia Pubblica e Privatizzazioni), Ermelinda Meksi (PSSh, Collaborazione Economica e Commercio), Bashkim Fino (PSSh, Lavori Pubblici e Turismo), Agron Duka (ind., Agricoltura e Alimentazione), Maqo Lakrori (PSSh, Trasporti), Ben Blushi (PSSh, Istruzione e Scienze), Luan Rama (PSSh, Cultura, Gioventù e Sport), Skënder Gjinushi (PSDSh, Affari Sociali), Gjergj Koja (PSSh, Sanità), Arben Imami (ADSh, Poteri Locali e Decentramento), Et’hem Ruka (PSSh, Ambiente), Ndre Legisi (PSSh, Ministro di Stato presso la Presidenza del Consiglio), Paskal Milo (PSDSh, Integrazione Europea), Dritan Prifti (PSSh, Energia), Niko Kacalidha (PBDNj, Ministro di Stato), Lufter Xhuveli (PASh, Ministro di Stato).
Pandeli Majko II (PSSh, 22 febbraio-25 luglio 2002), ADSh, PASh, PBDNj, PSDSh, PSSh e indipendenti: Skënder Gjinushi (PSDSh, Viceprimoministro, Lavoro e Affari Sociali), Arta Dade (PSSh, Esteri), Stefan Çipa (PSSh, Ordine Pubblico), Luan Rama (PSSh, Difesa), Kastriot Islami (PSSh, Finanze), Spiro Peçi (PBDNj, Giustizia), Et’hem Ruka (PSSh, Poteri Locali e Decentramento), Viktor Doda (PSSh, Industria ed Energia), Fatmir Xhafa (PSSh, Regolamentazione del Territorio e Turismo), Maqo Lakrori (PSSh, Trasporti e Telecomunicazioni), Luan Memushi (PSSh, Istruzione e Scienze), Mustafa Xhani (PSSh, Sanità) Ermelinda Meksi (PSSh, Economia), Agron Duka (ind., Agricoltura e Alimentazione), Agron Tato (PSSh, Cultura, Gioventù e Sport), Lufter Xhuveli (PASh, Ambiente), Marko Bello (PSSh, Integrazione Europea), Ndre Legisi (PSSh, Ministro di Stato per l’Anticorruzione presso la Presidenza dei Ministri).
Il 24 luglio 2002 fu eletto Presidente della Repubblica dall’Assemblea Popolare, Alfred Moisiu (indipendente).
Fatos Nano IV (PSSh, dal 29 luglio 2002-29 dicembre 2003), ADSh, PASh, PBDNj, PSDSh, PSSh e indipendenti: Ilir Meta (PSSh , Viceprimoministro, Esteri), Luan Rama (PSSh, Ordine Pubblico), Pandeli Majko (PSSh, Difesa), Kastriot Islami (PSSh, Finanze), Arben Malaj (PSSh, Economia), Spiro Peçi (PBDNj, Giustizia), Viktor Doda (PSSh, Industria ed Energia), Besnik Dervishi (PSSh, Regolamentazione del Territorio e Turismo), Spartak Poçi (PSSh, Trasporti e Telecomunicazioni), Luan Memushi (PSSh, Istruzione e Scienze), Mustafa Xhani (PSSh, Sanità), Ben Blushi (PSSh, Poteri Locali e Decentramento), Valentine Leskaj (PSSh, Lavoro e Affari Sociali), Agron Duka (ind., Agricoltura e Alimentazione), Arta Dade (PSSh, Cultura, Gioventù e Sport), Lufter Xhuveli (PASh, Ambiente), Sokol Nako (PSSh, Integrazione Europea), Blendi Klosi (PSSh, Ministro di Stato per l’Anticorruzione presso la Presidenza dei Ministri).
Fatos Nano V (PSSh, dal 29 dicembre 2003-1° settembre 2005), ADSh, PASh, PBDNj, PSDSh, PSSh e indipendenti: Ilir Meta (PSSh , Viceprimoministro, Esteri), Luan Rama (PSSh, Ordine Pubblico), Pandeli Majko (PSSh, Difesa), Kastriot Islami (PSSh, Finanze), Arben Malaj (PSSh, Economia), Spiro Peçi (PBDNj, Giustizia), Viktor Doda (PSSh, Industria ed Energia), Besnik Dervishi (PSSh, Regolamentazione del Territorio e Turismo), Spartak Poçi (PSSh, Trasporti e Telecomunicazioni), Luan Memushi (PSSh, Istruzione e Scienze), Mustafa Xhani (PSSh, Sanità), Ben Blushi (PSSh, Poteri Locali e Decentramento), Valentine Leskaj (PSSh, Lavoro e Affari Sociali), Agron Duka (ind., Agricoltura e Alimentazione), Arta Dade (PSSh, Cultura, Gioventù e Sport), Lufter Xhuveli (PASh, Ambiente), Sokol Nako (PSSh, Integrazione Europea), Blendi Klosi (PSSh, Ministro di Stato per l’Anticorruzione presso la Presidenza dei Ministri).
Sali Berisha II (PDSh, dal 10 settembre 2005): Gazmend Oketa (Viceprimoministro), Lulzim Basha (Esteri), Majlinda Bregu (Integrazione Europea), Bujar Nishani (Interni), Fatmir Mediu (Difesa), Ridvan Bode (Finanze), Genc Ruli (Economia, Commercio ed Energia), Ilir Rusmali (Giustizia), Sokol Olldashi (Lavori Pubblici, Trasporti e Telecomunicazioni), Genc Pollo (Istruzione e Scienze), Nard Ndoka (Sanità), Koço Barka (Lavoro, Affari Sociali e Pari Opportunità), Jemin Gjana (Agricoltura, Alimentazione e Difesa dei Consumatori), Ylli Pango (Turismo, Cultura, Gioventù e Sport), Lufter Xhuveli (Ambiente, Foreste e Amministrazione delle Acque).
Legenda
ADSH: Aleanca Demokratike e Shqipërisë (f. 1992); BDKSh: Bashkimi i Demokristianët i Shqipërisë (f. 1995); BSDSh: Bashkimi i Social Demokratikët i Shqipërisë (f. 1995); PASh: Partia Agrare e Shqipërisë (f. 1991); PBK: Partia Balli Kombëtar Shqiptar (f. 1942); PBDNj: Partia Bashkimi për të Drejtat e Njeriut (f. 1992); PDKSh: Partia Demo Kristiane e Shqipërisë (f. 1991); PDSh: Partia Demokratike e Shqipërisë (f. 1990); PLL: Partia Lëvizja e Legalitetit (f. 1992); PPSh:Partia e Punës e Shqipërisë (1948-1991) (f. 1941); PSSh: Partia Socialiste e Shqipërisë (ex PPSh, tale dal 1991 ad oggi); PRSh: Partia Republikane e Shqipërisë (f. 1991); PSDSh: Partia Social Demokratike e Shqipërisë (f. 1991)
Note
(1) Sull’abusato termine omologativo “occidente” cfr. di Côme Carpentier de Gourdon, Radici dell’identità culturale e politica europea, in «Eurasia», Parma, IV (2007), N. 1, Gennaio-Marzo, pp. 29-44.Torna
(2) Elettori iscritti: 1.984.933; voti validi: 1.936.568 (98,92%); Partito del Lavoro: 56,17% (169 sui 250 seggi all’Assemblea Popolare); Partito Democratico: 38,71% (75/250); Omonia (minoranza greca): 0,73% (5/250); Comitato dei Veterani: 0,28% (1/250); altri: 4,11% (0/250). Fonti: «Bashkimi», Tiranë, Nr. 79 (13.125), 3 aprile 1991, pp. 1-2; Inter-Parliamentary Union, Chronicle of Parliamentary Elections and Developments, XXV (1991), p. 31 (consultabile anche nel sito della Inter-Parliamentary Union: http://www.ipu.org/parline-e/reports/arc/2001_91.htm). Per le elezioni 1945-1987, ved.: http://www.geocities.com/ga57/albania/albania.html#AP Torna
(3) Costanzo Preve, L’Europa e l’area euro-mediterranea, in «Eurasia», II (2005), N. 3, Ottobre-Dicembre, p. 111.Torna
(4) Il Partito del Lavoro ebbe vacante la carica di Primo Segretario; al X Congresso (12-15 giugno 1991), quando mutò nome in Partito Socialista, e abbandonò la linea ideologica marxista-leninista; Presidente fu eletto Fatos Nano, e Segretario, Gramoz Ruçi. Poco dopo fu fondato il Partito Comunista d’Albania, continuatore ideale del PLA.Torna
© Giovanni Armillotta, 2007